IL CASO
San Marco sfrattata dal parroco
Dopo cinquant'anni nelle strutture di Madonna Regina, la storica società calcistica si trova senza sede: "Circa 200 persone, tra bambini, giovani e prima squadra, da settembre saranno senza un posto dove andare"
«La San Marco è stata sfrattata dalle strutture della parrocchia di Madonna Regina. Centinaia di bambini del quartiere hanno perso un punto di riferimento». A denunciarlo è il consiglio direttivo della storica società calcistica bustocca. «Venerdì scorso – spiegano dal sodalizio sportivo – abbiamo ricevuto lo sfratto dagli spazi che utilizziamo e di cui ci siamo presi cura per cinquant’anni».
Proprio in questi giorni, tra l’altro, è attivo un camp estivo che coinvolge oltre 80 bambini: «I piccoli saranno regolarmente in campo, perché non possono cacciarci praticamente senza preavviso. Il problema sarà dove far giocare da settembre i 120-130 bambini iscritti alle nostre squadre. Numero che sfiora le 200 unità se contiamo anche juniores e prima squadra». Dalla società nessuno vuole esporsi singolarmente, proprio per dimostrare che è l’intero consiglio direttivo a protestare. I vertici della San Marco riferiscono che questo è solo l’ultimo capitolo di un rapporto complesso con la parrocchia guidata da don Attilio Anzivino, proprietaria delle strutture: «Ci era stato chiesto di sistemare alcune situazioni, dalla fognatura agli spogliatoi. La società si era resa disponibile, a patto però di ricevere adeguate garanzie. Innanzitutto, volevamo essere certi di poter utilizzare per un determinato periodo questi spazi, poiché non avrebbe avuto senso fare investimenti onerosi per poi essere allontanati, come è effettivamente successo».
Il problema principale non è quello di perdere un campo da gioco, ma «un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie del quartiere. Più di quanto ormai non sia l’oratorio». Non a caso, nei prossimi giorni sono in programma gazebo e manifestazioni per salvare la storica «casa» della San Marco.
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