SPORT
Sciare: divertirsi in sicurezza
D’inverno, per gli amanti dello sci, l’incontro con la neve diventa irrinunciabile. Ma quanti sono coloro che, prima di affrontare le piste, dedicano un po’ di ore alla ginnastica presciistica per evitare infortuni?
Dalle statistiche risulta che ogni anno, all’inizio della stagione invernale, è altissima la percentuale di fratture della caviglia e del ginocchio nei cosiddetti «sciatori della domenica». Chi scia deve essere consapevole dei rischi cui può andare incontro e rispettare precise norme di sicurezza per se stesso e per gli altri.
Gli sport invernali, infatti, sono regolamentati da una legge del 2004 che tutela lo sciatore obbligando i responsabili degli impianti a prevenire incidenti sulla pista con recinzioni e cartelli. Lo sciatore, dal canto suo, deve moderare la velocità in prossimità di cunette e curve e quando le piste sono affollate.
Chi si trova a monte non può tagliare la strada a chi si trova a valle, ma può sorpassarlo a destra o a sinistra. È molto importante inoltre scegliere scarponi e sci funzionali, tute leggere che non blocchino i movimenti e proteggano dal freddo. Per i ragazzi fino a 14 anni è obbligatorio un casco omologato.
E la dieta? Sulla tavola dello sciatore i carboidrati (pasta e riso) devono rappresentare il 50 per cento dell’apporto energetico. La prima colazione deve essere abbondante, con cereali, yogurt, frutta fresca o succhi. È bene anche avere sempre a portata di mano una tavoletta di cioccolata fondente e biscotti secchi di facile digestione. In montagna l’organismo suda di più e quindi bisogna bere molta acqua per mantenere la giusta idratazione. Un’altra raccomandazione importante è proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti, in continuo aumento nell’atmosfera a causa delle mutate condizioni climatiche.
Recenti misurazioni sulla riflessione della luce solare confermano che su un campo di neve il riverbero della luminosità è dell’80 per cento, rispetto al 2 per cento di un prato verde. Inoltre, in montagna l’irradiazione degli ultravioletti aumenta del 4 per cento ogni 300 metri di altitudine. Perciò bisogna indossare occhiali dotati di lenti che trattengono le radiazioni nocive anche lateralmente e montature protettive in caso di caduta. (g.d.)
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