L’INTERROGATORIO
Sedicenne costretta a prostituirsi: l’ex fidanzato tace davanti al gip
Ventiseienne di Castano Primo accusato di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, revenge porn, atti persecutori e tentata estorsione
Nell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Milano, Alberto Carboni, il magistrato che ha emesso la misura cautelare nei suoi confronti, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Sul ventiseienne di Castano Primo, finito in manette a San Vittore a inizio settimana a seguito di un’indagine lampo dei carabinieri della locale stazione dell’Arma, coordinati dal pm milanese Paolo Storari, pesano accuse gravissime: induzione e sfruttamento della prostituzione minorile; revenge porn; atti persecutori; e tentata estorsione.
L’EX FIDANZATA LA VITTIMA
Vittima, nonché sua unica accusatrice, è quella che fino a metà gennaio era la sua fidanzata. Vale a dire, una sedicenne che sarebbe stata da lui costretta a prostituirsi con almeno 40/50 uomini in circa tre mesi per procurarsi il denaro utile a saldare i debiti con un suo fornitore di droga. Oltre a questo, avrebbe minacciato di diffondere le foto e le chat con i clienti qualora non avesse continuato qualora non avesse continuato a prostituirsi. Immagini che, invece, ha postato sui social aumentando lo stato di prostrazione della poveretta, per altro anche picchiata e insultata. Una storia davvero squallida, avvenuta in contesto umano e sociale parecchio degradato. Gravato da piccoli precedenti, l’indagato, nato in Italia da genitori di origine straniera, è difeso dagli avvocati Roberto Colombo e Davide Gornati. «Stiamo conducendo una serie di indagini difensive per comprendere tutto il quadro della vicenda e valutare la credibilità delle accuse mosse nei suoi confronti», si è limitato a dichiarare l’avvocato Colombo. Improbabile, allo stato dei fatti, che i difensori facciano ricorso al Tribunale del Riesame del capoluogo lombardo.
LA RICHIESTA D’AIUTO
La drammatica e scabrosa vicenda è emersa quando la madre della ragazzina, lo scorso 16 gennaio, ha chiesto aiuto ai carabinieri segnalando che la figlia aveva subito minacce e un’aggressione da parte del fidanzato di 10 anni più grande e che con cui il giorno prima si era conclusa la relazione.
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