IL CASO
Seggio 60: presidente “segnalato”
Rapporto di Palazzo Estense alla Corte d’Appello sui conteggi fuori controllo a Casbeno
Con il senno di poi, siamo certi che si starà dicendo: «Ma chi me l’ha fatto fare? Perché non mi sono cancellato per tempo dalle liste?».
Ha lavorato per più di trenta ore consecutive, per altro arrivando buon ultimo nell’opera di scrutinio nel seggio numero 60 allestito per le elezioni amministrative a Varese all’interno della scuola elementare “Carducci” a Casbeno, e ora lo vorrebbero estromettere dall’incarico.
Dopo il florilegio di pasticci attribuiti al seggio da lui presieduto, un mix di schede fantasma, voti disgiunti dispersi e preferenze incasellate a “casaccio” (niente a che vedere con “La giornata di uno scrutatore”, intesa e personalissima esperienza giovanile di Italo Calvino in un seggio allestito nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino), c’è qualcuno che ne chiede la testa. Attenzione: non uno qualsiasi, bensì lo stesso Comune di Varese.
Molte e sin troppo macroscopiche, a parere di Palazzo Estense, le incongruità dei conteggi e dei verbali da attribuire alla squadra del presidente di seggio ora finito sulla graticola.
Mentre molto probabilmente sarà il Tar a pronunciarsi in merito al conteggio delle 500 e più schede elettorali da controllare, resta però da verificare se la segnalazione del Comune sarà fatta propria dalla Corte d’Appello di Milano, distretto giudiziario di cui fa parte anche il Tribunale di Varese, competente per la nomina di tutti i presidenti di seggio.
Fino a lunedì 13 giugno, per esempio, l’apposita Commissione istituita presso la Corte d’Appello del capoluogo lombardo che si occupa delle nomine dei presidenti non aveva ricevuto alcuna comunicazione finalizzata a sospendere prima e sostituire poi il presidente di seggio finito nel mirino.
Al contrario, allo stato, al ballottaggio tra Davide Galimberti e Paolo Orrigoni, il seggio numero 60 dovrebbe fare ancora affidamento sullo stesso presidente.
Va da sé, il condizionale è d’obbligo: norme alla mano, la decisione di rimpiazzare il presidente può essere presa entro e non oltre il mezzogiorno di sabato 18 giugno, giorno di costituzione del seggio per il ballottaggio da cui uscirà vincitore il nuovo sindaco di Varese. Per cui non può essere esclusa a priori una nuova designazione in extremis.
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