Nordcorea
Segni di disgelo tra Cina e Nordcorea, un alto dirigente di Pyongyang in visita
Rapporti in freddo, ma Kim Jong Un cerca di recuperare
Roma, 31 mag. (askanews) - La Corea del Nord cerca di trovare una porta d'uscita dalle sanzioni. E la chiave non può che essere a Pechino. Un altissimo esponente del regime di Pyongyang - Ri Su Yong - è arrivato oggi in Cina, il tradizionale alleato con il quale le relazioni sono da un po' di tempo in freddo e questo fa pensare che le diplomazie dei due paesi siano al lavoro per recuperare un rapporto.
Pechino ha approvato l'inasprimento delle sanzioni nei confronti della Corea del Nord, motivato dal test nucleare del 6 gennaio e da una serie di test missilistici. I rapporti tra i due paesi si sono raffreddati negli ultimi anni, tuttavia recentemente tra Pyongyang e Pechino si sono intravisti nuovi segnali di dialogo.
Ri Su Yong - secondo quanto ricorda l'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua - è uno degli esponenti del sancta sanctorum del potere nordcoreano. E' uno dei membri del Politburo del Partito dei lavoratori coreani e vicepresidente del Comitato centrale. Soprattutto è il direttore del Dipartimento internazionale del partito di Kim Jong Un.
L'esponente del regime nordcoreano, che ha 75 anni, è il primo inviato di alto livello che Kim invia a Pechino dal quarto test nucleare del 6 gennaio scorso. E' un ex ministro degli Esteri, recentemente sostituito da Ri Yong Ho, ed è considerato - secondo quanto riferisce il giornale sudcoreano JoongAng Ilbo - il principale responsabile degli affari diplomatici nordcorani dopo la morte di Kang Sok Ju, l'uomo che aveva negoziato l'"accordo cornice" sul programma nucleare del 1994.
Ri parla francese ed è stato compagno di scuola del defunto leader Kim Jong Il ed è stato in definitiva il responsabile della permanenza dell'attuale leader Kim Jong Un e della sorella Kim Yo Jong in una scuola della Confederazione elvetica. Il suo arrivo in Cina è considerato un segnale di ammorbidimento delle asperità tra i due paesi.
Xi Jinping, il presidente cinese, notoriamente non ama il riottoso, giovane leader nordcoreano. In questo senso, Pechino non solo non si è opposta, ma ha anzi applicato con un certo zelo le nuove sanzioni imposte alla Corea del Nord. Ma recentemente c'è stato qualche segnale di disgelo.
Secondo il JoongAng Ilbo Pechino ha apprezzato che non vi sia stato un temuto quinto test nucleare nordcoreano, nelle scorse settimane, prima del Congresso del Partito dei lavoratori coreani. In tal senso, un messaggio di saluto di Xi inviato a quel Congresso è stato letto come un segno di soddisfazione di Pechino. Ancora, ieri, si è tenuta a Pyongyang una partita di basket tra la squadra nordcoreana e il team olimpico cinese. Tra gli spettatori anche Kim Jong Un e la sorella Kim Yo Jong, considerata una personalità in ascesa nel regime. Il giornale sudcoreano, ancora, sostiene che Ri potrebbe incontrare anche il presidente Xi nei tre giorni della sua visita.
Intanto, però, l'alto esponente norccoreano ha incontrato il suo omologo cinese Song Tao - capo del Dipartimento internazionale del Comitato centrale del Partito comunista cinese - e i due hanno espresso, secondo la Xinhua, "la volontà di consolidare e sviluppare le relazioni e sostenere la pace e la stabilità regionale". Un auspicio che, solo in futuro, capiremo se si concretizzerà in un'azione cinese per intervenire sulle sanzioni.
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