FEBBRE E INFEZIONI
Seimila a letto per l’influenza
Il dato è già inquietante: medici sentinella rilevano i virus in tutta la provincia. Vaccini, conto alla rovescia
Sembra un paradosso. L’influenza non c’è ancora eppure si stima che almeno seimila persone, nel territorio provinciale, siano già malate. Almeno tremila hanno contratto un germe intestinale (i celebri rotavirus e norovirus) e almeno altrettante persone hanno infezioni delle vie respiratorie. La stima è del medico-sentinella Aurelio Sessa, responsabile regionale della Simg, Società italiana di medicina generale.
All’inizio della settimana è cominciata la sorveglianza epidemiologica della “vera” influenza. «Ancora non è stato isolato il virus, anche se a dire il vero un bambino, un profugo libico, è stato ricoverato all’ospedale di Parma lo scorso 3 settembre ma, ovviamente, non si tratta di un caso autoctono».
Moltissimi anziani - gli ospiti della case di riposo sono messi a dura prova in questi giorni - i bambini - poiché i virus circolano con estrema facilità in comunità chiuse come le scuole - e adulti in età lavorativa, sono “caduti malati”. Alcuni, con picchi di febbre per un giorno o due. Le persone più fragili sono finite in ospedale e sono state ricoverate. Si tratta soprattutto di grandi anziani, «pazienti con 85-90 anni con situazioni di salute già complicate che hanno contratto virus parainfluenzali e che dobbiamo per forza ricoverare», dice Saverio Chiaravalle, direttore Ps dell’ospedale di Circolo.
Nei prossimi giorni, decolla la campagna vaccinale, ufficialmente il 2 novembre. Le dosi saranno a disposizione nei distretti sanitari e dai medici di medicina generale. Come sempre, il vaccino è indicato per gli over 65 e per tutte le persone che hanno patologie croniche o cardiovascolari. La casistica è vasta ma l’invito a vaccinarsi (le dosi si possono comperare anche in farmacia per chi non rientra nelle categorie a rischio) «non è mai troppo ripetuto», dice il dottor Sessa. «Quest’anno ci saranno forniti due tipi di vaccino, uno trivalente, con due ceppi di A e uno di B e uno quadrivalente, con due ceppi di A e due di B». È meglio vaccinarsi «nell’arco del mese di novembre, vi sono circa due settimane prima che il vaccino diventi attivo - prosegue il medico - e così facendo la copertura viene garantita fino all’inizio della primavera».
L’influenza è caratterizzata da tre fattori. «Febbre a 38.3-38.4 che sale all’improvviso, sintomi respiratori e sistemici, cioè tosse e naso che gocciola e mal di gola, con dolore articolare e muscolare significativo». I dettagli sulla campagna di vaccinazione dell’Ats Insubria e dei numeri di dosi distribuite sul territorio saranno forniti lunedì 24 nella sede di via Rossi dell’Agenzia di tutela della Salute.
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