PENDOLARI FAVOREVOLI
«Sì ai tornelli, sui treni troppi portoghesi»
Serve aumentare la sicurezza in stazione: in tanti non pagano
I tornelli per l’accesso alla stazione un impiccio per i pendolari? Macché. Sia il comitato di quanti utilizzano i convogli di Trenord alla stazione delle Ferrovie dello Stato sia quello che rappresenta quanti partono verso Milano alla stazione Nord si dicono favorevoli alla novità che entrerà in vigore il prossimo 16 gennaio. Entrambi con una solida motivazione: più sicurezza per tutti e meno portoghesi in giro.
Il restyling della stazione di piazza Volontari della Libertà si va completando e i pendolari guardano con interesse a ogni innovazione.
«Da utenti - segnala il Comitato pendolari Nord Busto - puntiamo soprattutto su sicurezza e regolamentazione. I tornelli sarebbero utili in ogni stazione, per agevolare anche la vita del personale di bordo che continuamente è impegnato a fare contravvenzioni a chi sale senza biglietto. Sul Malpensa Express, che noi utilizziamo pagando un biglietto di prima classe, vengono sorprese spesso persone prive di tagliando, o con un biglietto di seconda che richiede l’integrazione. Il rispetto della legalità non disturba nessuno, certo occorre ragionare e fare le cose come si deve, perché se si vanno a formare colli di bottiglia nascono non pochi problemi».
Chi bazzica la metropoli milanese sa bene che a Cadorna i tornelli si incontrano in uscita: «Quando arrivano diversi treni insieme si formano ingorghi ma non è un ostacolo impossibile. Le novità vanno accolte e ci si abitua poco per volta. In linea teorica - continua il Comitato Nord - riteniamo l’arrivo dei tornelli una buona notizia. Di fatto, alla stazione Nord sarebbe un po’ più complicato: la scala è stretta, servono soluzioni intelligenti. Utilizzare dei badge come a Milano eviterebbe le code, ma è vero che non si ha un atrio a disposizione, bensì una scala. Inoltre, la scala mobile funziona un giorno sì e uno no».
Sui treni delle Nord, i controllori passano spesso: «C’è un reciproco riconoscimento di ruolo - dice il Comitato - noi siamo dalla loro parte e loro vedono quanto stiamo comodi, in piedi, senza un posto. I tornelli potrebbero eliminare qualche irregolarità. All’estero apprezziamo queste innovazioni, poi, in Italia, tutti si lamentano: alle buone abitudini ci si dovrebbe abituare in fretta».
I diretti interessati, ovvero gli esponenti del Comitato pendolari Gallarate-Milano, la pensano allo stesso modo. «In metrò i tornelli esistono, non vedo perché non dovrebbero esserci nelle stazioni ferroviarie - dice Stefano Marchionna - Quando c’è massima affluenza, abbondano coloro che non pagano. I tornelli eviterebbero queste scorrettezze e la sera fornirebbero una barriera in più a chi non è sul treno per viaggiare. In Olanda, in Inghilterra, il sistema funziona bene. Il prossimo step dovrebbe essere il pagamento con cellulare, come a Londra: entri e la lunghezza del viaggio è indicata dal tornello in uscita, così si attinge al credito disponibile».
Insomma, non vedevate l’ora? «Li chiediamo da anni, speriamo solo che i tornelli non siano così facili da scavalcare come in metrò dove ogni mattina si corrono i 110 ostacoli». Marchionna, rispetto alle Fs, ha però una preoccupazione: «Ai binari 4 e 5 esiste un gabbiotto, struttura meravigliosa nata per ripararsi dalle intemperie. L’hanno chiusa per i vandalismi e perché ci dormivano dentro. A meno 5, al mattino, sarebbe utile per ripararsi dal gelo. Se si potesse utilizzare sarebbe fantastico, in vent’anni di pendolarismo non l’ho mai potuto sfruttare. Chi usa il treno ha interesse che vagoni e stazioni siano ben conservati, spiace vedere che le telecamere del sottopasso siano state tolte: occorre far sentire il fiato sul collo a chi strappa i led e scrive sui muri. Manca il rispetto del bene comune, ogni giorno vediamo piedi sui sedili e scritte ovunque. Trenord deve incentivare i controlli, altrimenti perderà un sacco di soldi perché parecchi non pagano il biglietto».
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