DATI INAIL
Si muore ancora di lavoro: 11 vittime in provincia
La piccola ripresa si porta dietro l’allarme sicurezza. Finale d’anno ancora più luttuoso: quattro morti tra settembre e novembre
Sicurezza sui luoghi di lavoro, una realtà ancora al centro delle polemiche e fonte di tragedie che si ripetono con frequenza inquietante. È bastata un po’ di ripresa economica per ottenere un proporzionale aumento del numero di infortuni e morti bianche sul lavoro. Le rilevazioni Inail - l’unica e sola fonte in materia - raccontano purtroppo che la provincia di Varese non si sottrae a quella che è ormai una tendenza negativa generalizzata. Mettendo a confronto i primi 11 mesi del 2016 con lo stesso periodo di quest’anno, saltano all’occhio i segni “+” sia per quel che riguarda gli infortuni sia per le morti sul lavoro.
Gli infortuni sono cresciuti dell’1,4%, da 9.014 casi si è infatti passati a 9.137; le morti solo addirittura salite del 55,6%: i decessi erano stati cinque nel Varesotto; quest’anno, invece, al 30 novembre, Inail ne ha registrati 11.
Approfondendo i decessi del 2017, si scopre che otto sono avvenuti “in occasione di lavoro” (e dunque sul posto di lavoro), mentre tre “in itinere”, e cioè nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Ancora: hanno perso la vita più uomini (10) che non donne (una); più under 30 (ben sei) che under 60 (3 casi mortali); e che il maggior numero di casi (quattro) si è avuto proprio in quest’ultimo autunno, tra settembre e fine novembre. La triste contabilità delle morti sul lavoro si discosta, e non di poco, dal dato relativo a tutta la Lombardia, dove nei primi 11 mesi del 2017 si è registrata sì una crescita di decessi, da 106 si è passati a 126, ma l’aumento percentuale è stato più contenuto (+15,9%). Sul fronte infortuni, Varese ha fatto meglio della Lombardia. A livello regionale si è avuto infatti un aumento nell’ordine del 2,2%: nel novembre 2016 gli incidenti censiti erano poco più di 107 mila; quest’anno si è arrivati a quasi 109.500 infortuni.
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