LA CRISI
Sicuro, conveniente: affari con l’usato
Pochi soldi in tasca? A Varese sono 40 le aziende attive nel settore del riuso
In Italia il settore dell’usato è in espansione: +1,5% rispetto al 2015. Al primo trimestre 2016 si contano 3.480 imprese italiane attive nella vendita di merce che il tempo impreziosisce, rende trendy secondo la moda vintage del momento o permette di risparmiare rispetto all’acquisto ex-novo.
Sì, perché nel tempo della crisi bisogna anche imparare ad arrangiarsi e a trovare alternative valide per riuscire ad arrivare a fine mese, magari con un solo stipendio in famiglia a causa di aziende in difficoltà o in cassa integrazione.
Così, spesso, soprattutto sul fronte abbigliamento e accessori, si tira la cinghia, oppure, in alternativa, si prova a frequentare quei mercatini che vendono di tutto e tutto ancora in buono stato, condizione indispensabile affinché la merce possa finire di nuovo sugli scaffali.
In fondo, solo chi acquista sa che quel prodotto è già stato indossato o utilizzato - nel caso di altri beni - da altre persone. Morale: i numeri crescono e anche chi ha aperto una attività di riuso capisce di avere avuto l’idea giusta.
Quali sono gli articoli che si prestano ad essere rivenduti?
Mobili usati e oggetti di antiquariato generano lavoro per 1.701 imprese, 1.241 le attività addette alla vendita di indumenti e altri oggetti usati e 282 quelle che commerciano al dettaglio libri di seconda mano.
Su questo fronte, proprio alla viglia dell’inizio dell’anno scolastico, il risparmio per i testi da aprire si banchi e a casa per studiare può essere molto importante.
E’ chiaro che a farla da padrone, sul fronte del riuso, sono le grandi città.
Roma (10,9%), Milano (7,8%) e Torino (5,7%) sono le tre provincie più floride, contando rispettivamente 378, 272 e 200 attività. Napoli (191) e Firenze (156) ospitano il 5,5% e il 4,5% delle imprese del mercato dell’usato. I numeri emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese attive al primo trimestre 2016 e 2015.
A livello regionale, invece, è la Lombardia a guadagnarsi il gradino più alto del podio.
I primi tre mesi del 2016 segnalano la Lombardia come regione italiana dell’usato: cresce del 4,1% ed è sede di 560 imprese del settore che rappresentano oltre il 16% del totale nazionale.
Ma quali sono i giri d’affari dell’usato più vitali?
Si espande del 13,3% il mercato del commercio dei libri già letti (da 30 a 34 imprese), si sviluppa del 4,7% l’interesse per i pezzi di antiquariato (da 234 a 245) e la vendita di vestiti usati (da 220 a 225) cresce del 2,3%.
Milano richiama sul suo territorio 272 imprese, la metà del settore in regione. A seguire Brescia (74), Bergamo (52) e Varese che ne conta 40 attive nel settore, a fronte delle 35 registrate nel trimestre precedente.
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