DAL 3 APRILE
Sindrome dell’occhio secco, visite gratuite in ospedale
In collaborazione con la Clinica oculistica dell’Università dell’Insubria e il patrocinio dell’Azienda territoriale Sette Laghi della Regione Lombardia, il Centro italiano occhio secco (Cios) promuove anche quest’anno una Campagna di prevenzione e cura per coloro che vanno soggetti a questo fastidioso disturbo della vista.
Da lunedì 3 a venerdì 7 aprile coloro che lo desiderano potranno sottoporsi a visite gratuite con medici specialisti presso il centro oculistico più vicino, prendendo appuntamento in uno di quelli elencati sul sito www.centroitalianoocchiosecco.it. Per Varese: la Clinica oculistica dell’Ospedale di Circolo, in viale Borri 57, telefono 0332.278217.
Il liquido lacrimale è determinante per la salute dell’occhio, assicurandole nutrimento e una continua lubrificazione. Quando questo meccanismo non funziona, l’occhio si asciuga e si parla di sindrome dell’occhio secco.
A maggior rischio sono le donne in gravidanza e in menopausa per le conseguenti alterazioni ormonali, gli anziani sottoposti a particolari trattamenti farmacologici e coloro che soffrono di allergie di diversa natura (polveri sottili dello smog, acari, pollini, alcuni alimenti, ecc.). Il disturbo è frequente in coloro che passano ore e ore troppo vicino ad uno schermo, dalla televisione al computer, dal tablet al telefonino.
Il pericolo riguarda soprattutto i giovani. Uno studio (Net Children Go Mobile) dell’Università Cattolica di Milano ha rilevato che il 50 per cento degli adolescenti tiene il cellulare acceso giorno e notte, che il 26 per cento dei ragazzi di 10 anni ha un computer portatile, l’11 uno smartphone e il 4 per cento un tablet personale.
Sappiamo per certo che un’attenzione fissa e prolungata sullo schermo riduce negli occhi gli ammiccamenti, cioè quei rapidi e incontrollati abbassamenti delle palpebre che servono a distribuire sulla cornea il film lacrimale. In un occhio normale gli ammiccamenti sono circa 15mila al giorno.
Contribuiscono alla comparsa di questa sindrome anche un cattivo impiego delle lenti a contatto, il fumo di sigaretta (attivo e passivo), una prolungata permanenza in locali con aria condizionata e troppo secca, cioè senza il necessario grado di umidità.
«Quando l’occhio diventa secco - fa presente Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro oftalmico ambrosiano - s’innesca una vera e propria patologia che richiede da parte dell’oculista una diagnosi molto personalizzata, da paziente a paziente. In questi soggetti è importante fare anche un esame del liquido lacrimale, nella sua composizione acquosa, lipidica e mucoide. Dopo di che si procede ad una terapia mirata».
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