L’INDAGINE
Siti pirata, varesino nei guai
Guardia di finanza in azione: sequestrati 89 server con 178 terabyte di video
Prima l’oscuramento dei nove siti web che trasmettevano illegalmente film, partite, varietà e programmi per bambini. E poi il blocco definitivo e materiale degli 89 server che alimentavano i siti Internet sotto accusa, attraverso i quali sarebbero passati ben 178 terabyte, ovvero quasi 180mila gigabyte, di materiali video di proprietà di Mediaset e Sky.
Ecco, in sintesi, l’operazione “Pirate on Demand” nelle sue due fasi, la prima del marzo scorso e la seconda di ieri, entrambe a cura del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Cagliari, su disposizione dell’autorità giudiziaria del capoluogo sardo.
Operazione che ha portato anche alla denuncia a piede libero di due persone, una della quali, un imprenditore di 65 anni, risiede in provincia di Varese, mentre l’altra abita in provincia di Macerata.
Sulla base di quello che gli inquirenti hanno scoperto, il varesino sarebbe stato l’amministratore commerciale della piattaforma web finita sotto inchiesta, mentre l’altro avrebbe gestito dal punto di vista tecnico i flussi video per la riproduzione dei contenuti illeciti e per l’approvvigionamento dei siti pirata. Entrambi devono ora fare i conti con accuse di violazione della legge sulla protezione del diritto d’autore, di frode informatica e di contraffazione.
Nel marzo scorso i finanzieri cagliaritani avevano proceduto al sequestro di nove portali Internet attraverso i quali era possibile accedere illegalmente ai canali di Mediaset Premium e di Sky, e quindi a un’offerta di prodotti televisivi ampia e variegata che spaziava dallo sport al cinema passando per l’entertainment e i contenuti per i più piccoli.
Il tutto grazie alla cosiddetta Iptv, una tecnica sempre più diffusa che ha come obiettivo l’immissione sul web, in questo caso per lo scaricamento abusivo e a prezzi stracciati, di eventi sportivi, film, serie televisive e concerti a beneficio di una platea indifferenziata di utenti, in questo caso naturalmente con illecita e dannosa concorrenza alle emittenti televisive titolari dei relativi diritti.
Le indagini - iniziate nel mese di settembre 2016 e coordinate dal sostituto procuratore di Cagliari Giangiacomo Pilia - hanno interessato così note piattaforme ai primi posti nel panorama nazionale per la fruizione abusiva dei canali di Mediaset e Sky, piattaforme che offrivano contenuti pirata sia in modalità “streaming live”, cioè in diretta, sia in modalità “streaming on demand”, fruibili a richiesta degli internauti.
Gli investigatori hanno collaborato con le unità anti pirateria di Sky e Mediaset sfruttando il supporto della cosiddetta “digital content protection”, e hanno orientato così gli accertamenti al monitoraggio della rete Internet e delle proposte di streaming, arrivando a selezionare i portali effettivamente utilizzati per le attività illecite, a seguito di analisi di una consistente mole di dati scambiati tra Internet service Providers (Isp), uploaders e utenti finali.
Ma si è lavorato anche nel mondo reale, tra l’altro con perquisizioni locali e informatiche nei confronti del soggetto residente nel maceratese, che - in concorso con l’amministratore commerciale varesino della piattaforma pirata - si sarebbe occupato degli aspetti tecnici. Sono stati così sequestrati personal computer, decoder, tessere sky, un tvbox, carte ricaricabili poste pay, uno smartphone, un router, un tv encoder e una tv.
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