LINEE GUIDA
Soldi alle famiglie. Ai gay no
Cassani ribadisce il rifiuto alle unioni civili e studia incentivi per i nuclei tradizionali
Incentivi, contributi e sgravi. Alla famiglia tradizionale composta da un uomo, una donna ed eventuale prole, possibilmente di origine italiana. Ma su questo concetto, ben definito nelle linee programmatiche presentate dal sindaco Andrea Cassani, c’è poco da sorprendersi: l’amministrazione è di centrodestra e il massimo sostegno al primo nucleo sociale era stato promesso in campagna elettorale. Automatico che finisse nel documento d’intenti per il mandato in corso. Quello che demarca ufficialmente la differenza politica rispetto al centrosinistra, invece, è la totale assenza di qualsiasi riferimento alle unioni civili (se avesse rivinto, stante la legge Cirinnà e le pressioni interne alla coalizione, non avrebbe potuto ignorarle) e soprattutto alla Consulta stranieri. Quest’ultima viene proprio cancellata nel corposo capitolo “Famiglia, Servizi socio-assistenziali e Sanitari”.
Non c’è alcuna possibilità di fraintendimento. Nelle linee di Cassani si spiega per filo e per segno cosa intende la maggioranza al governo di Gallarate per famiglia e perché vuole sostenerla al fine di «affermare e rinsaldare i valori fondanti e identitari della nostra società all’interno della comunità locale». Così, si specifica che svolge «funzioni di natura sociale, di protezione e di cura, contribuendo in maniera determinante al benessere, allo sviluppo armonico e all’inclusione dei propri componenti nella società nel pieno rispetto di regole, valori e tradizioni». Si ricorda che «è l’istituzione su cui si fonda la comunità». Si aggiunge, senza timore di mostrarsi ripetitivi, che «con i suoi valori educativi, culturali, sociali ed economici, è il cuore della società e custode di valori intramontabili e delle tradizioni locali».
Servizio completo sulla Prealpina di lunedì 26 settembre
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