L’INCENDIO
Spento il grande fuoco, si lavora alla bonifica
Il bilancio finale parla di 80 ettari devastati dalle fiamme. Rientrate le famiglie sfollate, si attende la pioggia prevista per domenica 5
L’offensiva “finale” contro l’incendio che devasta il Campo dei Fiori da mercoledì scorso è iniziata intorno a mezzogiorno di martedì 31. Quando dal campo base spostato da Casciago al Parco delle Cinque Piante di Oltrona, a Gavirate, si osservava un vero e proprio bombardamento d’acqua sulle fiamme. In aria due Canadair e tre elicotteri, uno regionale che prende acqua da una vasca in un prato a poche centinaia di metri dal campo base, e due grossi Super Puma arrivati dalla Svizzera che riempiono in continuazione una sorta di maxi boccione rosso nel Lago di Varese e lavorano già da ore. Dal cielo la squadra aerea riversa sull’incendio ogni pochi minuti qualcosa come 15.000 litri d’acqua (a fine giornata si supererà il mezzo milione di litri, con oltre cento lanci). E l’obiettivo è il Parco del Campo dei Fiori sopra Comerio, dato che l’incendio si è spostato verso ovest: da Oltrona si distinguono chiaramente tre grossi pennacchi di fumo, mentre in altri punti della montagna e al Sacro Monte restano solo piccoli focolai sotto controllo. E anche a terra lo spiegamento di forze è imponente, dato che ci sono 25 vigili del fuoco in più rispetto ai giorni scorsi (quasi un raddoppio) e i volontari in azione sono parecchie decine. Così, quando la luce diminuisce e i voli si interrompono, la battaglia sembra vinta e l’incendio sostanzialmente spento, anche se è meglio essere prudenti visto quello che è successo la scorsa settimana, quando le fiamme apparentemente domate hanno ripreso vigore dopo un giorno, ripartendo da focolai “dormienti”. Ieri, però, non c’è stato vento e le previsioni dicono che non ci sarà nemmeno oggi. E la speranza è quindi che le operazioni di bonifica a terra già in corso e in programma anche oggi permetteranno di evitare un altro bis. Aspettando domenica e la pioggia, sulla quale si conta per lo spegnimento definitivo dell’incendio.
Al lavoro per la bonifica oltre 120 persone tra volontari e vigili del Fuoco. Al fine di non intralciare le operazioni la strada per il Sacro Monte restachiusa per i non residenti. Il Sacro Monte è comunque raggiungibile con il trasporto pubblico e la Funicolare aperta dalle 10 alle 18.10.
Martedì tutti gli sfollati del Campo dei Fiori e del Sacro Monte sono tornati quindi a casa. E la Regione ha comunicato che i roghi hanno distrutto, più o meno in sette giorni, circa 80 ettari di bosco (anche se a essere colpito è stato soprattutto il sottobosco e le conseguenze sugli alberi ad alto fusto si vedranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi). Con lo spegnimento dell’incendio entreranno in una fase nuova anche le indagini sulle cause del disastro, coordinate dalla Procura di Varese, e sarà forse possibile trovare conferme a quella che resta l’ipotesi prevalente, e cioè che a scatenare gli incendi in diversi punti dell’area a nord di Varese sia stata l’opera di uno o più piromani (materiali che potrebbero aver fatto da innesco sono già stati trovati).
Altra notizia di giornata la sospensione della caccia fino al 16 di novembre nei territori dei comuni di Comerio, Barasso, Luvinate, Casciago, Varese e Brinzio. A darne notizia martedì sera il consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Monti, dopo che diverse richieste in questo senso erano arrivate nel corso della giornata (dai bambini della scuola elementare di Luvinate, dalle associazioni Lipu e Lav e da un altro consigliere regionale, il varesino Luca Marsico di Forza Italia). «Accogliendo la mia richiesta, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava ha disposto a mezzo decreto la chiusura temporanea del prelievo venatorio nel territorio del parco regionale Campo dei Fiori a seguito degli incendi di questi giorni - ha detto Monti -. Si tratta di una buona notizia che dimostra quanto sia tempestiva Regione Lombardia nella gestione di ogni aspetto della crisi in atto. Questa misura è coerente con la situazione venutasi a creare: alcuni cacciatori, approfittando della fuga della fauna, hanno praticato attività venatoria nelle zone di riparo».
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