UNIVERSITÀ
Sport, Insubria da medaglia
Non solo studio, l’ateneo è fra i migliori nelle pratiche sportive. E ora apre alle prove nordiche: sci di fondo e biathlon
Università dell’Insubria sugli scudi a livello nazionale per l’abbinamento tra studio e sport.
Una buona notizia per chi, appena terminata la maturità, non ha ancora scelto l’ateneo dove iscriversi.
Già da qualche anno una quindicina di studenti, iscritti a una qualsiasi delle ventidue facoltà distribuite tra Como e Varese, alterna le normali lezioni in aula alle attività sportive di canottaggio, tiro con l’arco o atletica (mezzofondo).
Grazie al concorso del Centro unico sportivo e delle singole federazioni sportive, gli atleti ottengono così un appartamento in residenza universitaria, uno borsa di studio annuale di mille euro, la flessibilità nelle date degli esami se coincidono con quelle delle gare, un tutor che fa da “ponte” tra ateneo e federazioni.
In cambio devono garantire un certo rendimento sia nello studio sia nelle discipline sportive e partecipare almeno alle gare regionali, nazionali ed internazionali riservate agli iscritti alle università.
Il caso dell’ateneo varesino è unico in tutta Italia e da settembre, tramite apposita convenzione fra il presidente Fisi (Federazione italiana sport invernali) Flavio Roda e il rettore Alberto Coen Porisini, offrirà un’opportunità ulteriore: l’iscrizione alle “prove nordiche”, intese come sci di fondo e biathlon.
«Lo studente seguirà le lezioni da lunedì a giovedì e parteciperà a gare o ritiri nel fine settimana. Un ottimo metodo per vivere lo sport senza perdere l’anno universitario, cosa che normalmente accade quando l’atleta, terminate le scuole medie superiori, non riesce ad entrare in un corpo militare ed è costretto a scegliere tra sport e studio» spiega Giuseppe Gazzotti, già preparatore atletico delle squadre nazionali di sci nordico ed oggi incardinato nella struttura dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese.
A lui si deve la presentazione ai tre soggetti interessati del progetto atteso alla firma tra un mese e che già vanta quasi una decina di richieste.
In totale, quindi, saranno venti, uno più uno meno, gli studenti-atleti iscritti nelprossimo anno accademico all’Insubria. Con provenienze da tutta Italia proprio grazie all’unicità della proposta: Napoli, Palermo, Cagliari, Vicenza, Belluno sono alcune delle loro città di origine. Varese, dunque, grazie allo sport (e al trasferimento un anno fa da Saronno della facoltà di Scienze motorie) si scopre sempre più “città universitaria”, in un contesto ambientale che pare disegnato apposta per questo genere di iniziative.
E lo sarebbe ancora di più se il liceo scientifico ad indirizzo sportivo di Gavirate (o altre scuole superiori del territorio con tale prerogativa), che a settembre aprirà il terzo anno di lezioni, riuscisse a incrementare le proprie iscrizioni e stringesse una partnership proprio con l’università varesina.
Si eviterebbero così i trasferimenti in altre località - cosa che accade da diversi anni, specie verso Trentino e Alto Adige - di studenti varesini interessati a studiare e fare sport ad alto livello.
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