SICUREZZA
Stop ai bivacchi molesti
Forza Italia chiede di inserire il divieto nel codice di polizia urbana, non solo per piazza Repubblica ma numerose altre strade del centro
«La mappa delle zone a rischio si sta allargando. Non c’è più solo piazza Repubblica, l’elenco adesso è lungo. E la prima soluzione non può che essere il divieto di bivacco». A proporre un rimedio drastico è il capogruppo di Forza Italia, Simone Longhini, già assessore nella precedente amministrazione. Lo ha detto giovedì sera in Consiglio comunale. In sostanza, il forzista chiede di mettere mano al regolamento di polizia urbana, inserendo una norma che proibisca appunto di stazionare a lungo nello stesso luogo senza un giustificato o plausibile motivo. È evidente l’obiettivo: scoraggiare i raduni, turbolenti, di giovani e nullafacenti che intimoriscono i passanti e a volte trascendono in molestie.
Non c’è già una legge nazionale che disciplina la materia? Di fatto, non ce n’è una che vieti i bivacchi. C’erano, a suo tempo, le ordinanze dei sindaci, ma vennero dichiarate nulle: possono avere solo carattere contingenti e temporaneo, non definitivo. Per superare questo limite, la strada - secondo Longhini - è quella del regolamento locale di polizia urbana. «La mia proposta è di elaborare un articolo o modificarne altri, al fine di stabilire senza ombra di dubbio il divieto di bivacco per zone ritenute a rischio o comunque di forte passaggio pedonale». Quale potrebbe essere l’iter? «Esame e discussione nell’apposita commissione» spiega l’ex assessore; competente potrebbe essere la commissione Sicurezza e Polizia locale. Longhini segnala quindi le aree del centro che, a suo avviso, andrebbero tutelate con l’istituzione del divieto di bivacco: «Via Morosini e via Vittorio Emanuele, piazza Repubblica, corso Moro, tutti i portici del centro, via Como e la zona stazioni, l’intera isola pedonale».
A quella di Longhini si aggiunge la proposta di Giampiero Infortuna, del Pd, di vietare (24 ore su 24) il consumo di alcolici nelle vie più a rischio del centro. Il Comune potrebbe insomma prendere due piccioni con una fava: modificare - se ammissibile - il regolamento di polizia urbana inserendo i due divieti. Stop ai bivacchi e stop alle sbronze all’aperto.
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