Iraq
Storia del minareto distrutto a Mosul, la "Torre di Pisa" irachena
"La Gobba" uno dei simboli più riconoscibili della Mesapotamia
Mosul, 22 giu. (askanews) - Al "Hadba", il minareto pendente di Mosul distrutto ieri dai jihadisti dello Stato Islamico, è stato uno dei punti di riferimento più amati degli iracheni che lo paragonavano a due torri famose nel mondo: Eiffel di Parigi e la torre pendente di Pisa.
Al Hadba (dall'arabo "la Gobba") fu costruita nel 12esimo secolo come ultimo residuo dell'originale grande moschea al Nuri, la cui versione ricostruita è stata ugualmente rasa al suolo ieri. Le autorità irachene hanno accusato i combattenti dell'Isis di aver fatto saltare in aria il minareto prima dell'arrivo dei governativi, giunti ormai a una cinquantina di metri. A sua volta, l'Isis attraverso la sua agenzia stampa al Amaq ha attribuito il crollo della torre a un missile sparato da un aereo della Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
Costruita nel 1172 la moschea era famosa per il suo minareto inclinato che aveva resistito a molte guerre e perfino all'invasione dei mongoli. La moschea ha preso il suo nome da Nureddin Mahmud Zinki, che regnava sulle province di Mosul e Aleppo. Zinki è ricordato per essere riuscito ad unificare la forza musulmana a condurre la Jihad contro i crociati.
In un paese spesso salutato come la culla della civiltà e che ospita innumerevoli tesori storici, Al Hadba, assieme al minareto a spirale di Samarra (Nord Baghdad) e l'Arco di Ctesifonte (Est Baghdad), rappresenta uno dei simboli più riconoscibili della Mesopotamia.
Diversi livelli di muratura ornamentale avvolgevano il minareto a forma cilindrica, coperto in cima da una piccola cupola bianca. Alta circa 45 metri era la prima cosa che, fino a ieri introno alle 9:30 quando è crollato, veniva notata dai visitatori della seconda città del Paese.
Al Hadba era il simbolo di Mosul. Il monumento è raffigurato sulle banconote da 10.000 dinari, appare spesso su cartelloni pubblicitari e ha dato il nome a numerosi ristoranti, aziende e anche club sportivi sparsi in tutto il Paese.
Il folklore locale è ricco di storie su al Hadba: una di queste vuole che il minareto si fosse inclinato al passaggio del Profeta dell'Islam Maometto; un'altra, in voga tra gli abitanti cristiani, sostiene che in realtà al Hadba sia rimasto gobbo dopo essersi inchinato in segno di riverenza al passaggio della Vergine Maria.
Racconti tramandati da padri a figli che riflettono il posto speciale che il minareto aveva nella cultura locale, ed è proprio per il suo culto popolare che gli uomini del Califfato vengono visti oggi come coloro che hanno vilipeso l'Islam.
Sta di fatto che tutto l'Iraq si è svegliato alla scioccante notizia di ieri. Alcuni utenti dei social media iracheni, esprimendo la loro rabbia hanno paragonato la perdita del monumento come se la Francia vedesse crollare dall'oggi al domani la Torre Eiffel. Inevitabile il confronto anche con Torre di Pisa, come hanno fatto numerosi altri internauti anche arabi.
"Questa nuova distruzione approfondisce le ferite di una società già colpita da una tragedia umanitaria senza precedenti": ha dichiarato il capo dell'agenzia culturale dell'Unesco, Irina Bokova. Il premier Haider Abadi, dal canto suo, ha affermato che il crollo è il segno della disperazione e la sconfitta definitiva del Califfato.
Il presidente Fuad Masum ha detto che il minareto dovrà essere ricostruito. Non sarà tuttavia semplice riprodurre la caratteristica forma a "gobba" dell'antico monumento.
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