IL VOTO
Svizzera più a destra. Frontalieri nel mirino
Elvetici alle urne per rinnovare il Consiglio nazionale: cresce in modo netto l'Udc che ha proposto il contingentamento dei lavoratori italiani
La Svizzera vira a destra. Questo il titolo più utilizzato dai media svizzeri e internazionali per commentare il risultato delle elezioni federali che si sono svolte domenica 18 ottobre nella Confederazione. Il voto ha determinato il rinnovamento del Consiglio nazionale e di quello degli Stati: l’equivalente in Italia, per esemplificare, di Camera e Senato. In crescita la destra dell’Udc (che conquista 65 seggi su 200 quindi), la stessa che ha proposto il contingentamento di lavoratori stranieri, padroncini e un freno all’immigrazione.
Nel calderone della propaganda elettorale dei democentristi spesso sono finiti anche i frontalieri e c’è da scommettere che il tema non sarà abbandonato da loro e dalla Lega dei Ticinesi che ha riportato un altro successo in termini percentuali, portando nuovamente a Berna due propri esponenti con in piedi un ballottaggio il prossimo 15 novembre per far eleggere un terzo. Nessun passo indietro, dalle urne è uscito un verdetto chiaro: gli svizzeri intendono far rispettare il voto del 9 febbraio 2014 sui temi sopra indicati, ma con una rinnovata forza all’interno del Consiglio nazionale che potrebbe raggiungere, si attendono i ballottaggi per questo, una maggioranza relativa tutta spostata a destra con Udc e Plr, oltre alla Lega e ad altri partiti minori.
Servizio completo sulla Prealpina del Lunedì del 19 ottobre.
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