LA REPLICA
Tassa di soggiorno a Gallarate, Cassani: «Aiuta gli albergatori»
Il sindaco ribatte alla richiesta delle opposizioni di revocare il regolamento che norma la nuova imposta: «Cercano di conquistare voti»
Sulla tassa di soggiorno «le opposizioni cercano di conquistare voti». Così il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è intervenuto a proposito della nuova imposta che entrerà in vigore dall’1 aprile a carico dei clienti di alberghi e strutture ricettive della città.
LE OPPOSIZIONI CHIEDONO LA REVOCA DELL’IMPOSTA
Contro la tassa si sono mossi nelle scorse settimane numerosi gestori di hotel e bed & breakfast e sabato scorso, 9 marzo, tutte le forze di minoranza rappresentate in Consiglio comunale hanno annunciato per questa settimana la richiesta della convocazione dell’assemblea civica per la revoca del regolamento che norma la nuova imposta.
Cassani ha affrontato il tema nel corso dell’appuntamento che ogni lunedì riserva sui social al dialogo con i gallaratesi, annunciando che il Comune porterà a compimento «una serie di controlli e verifiche sulle strutture perché riteniamo che ci sia parecchio abusivismo.
CASSANI: «CONTROLLI A VANTAGGIO DEGLI ALBERGATORI»
«Riteniamo - ha detto - che avere un controllo maggiore sulle strutture vada a vantaggio degli albergatori. Secondo Cassani, dopo l’introduzione della tassa, alcuni gestori si sarebbero già presentati negli uffici comunali per regolarizzare la propria posizione: da 88 a 94 - secondo i dati forniti dal primo cittadino - il nuovo conto delle strutture ricettive.
A proposito della battaglia avviata dalle opposizioni, «stanno difendendo soggetti che non sono necessariamente gallaratesi, come il gestore che è uscito sui giornali, ha detto ancora Cassani.
L’imposta di soggiorno che sta per entrare in vigore a Gallarate dovrebbe portare nelle casse del Comune circa 200mila euro. Soldi che, secondo le norme, devono essere investiti per la promozione del turismo e delle attività economiche.
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