IL CASO
Telecamere messe fuori uso
Cavi tagliati per due volte proprio alla vigilia delle manifestazioni dei centri sociali
Agatha Christie sosteneva che tre indizi fanno una prova: riguardo ai danneggiamenti delle telecamere dell’impianto di sorveglianza avvenuti in questi giorni, si è probabilmente ormai a quota due e mezzo.
Nello scorso fine settimana si è infatti ripetuto ancora una volta il copione già visto quando gli attivisti dei centri sociali organizzano delle manifestazioni non autorizzate in centro e cioè, come avvenuto in passato, il giorno prima dell’appuntamento organizzato nella ztl sono andate in tilt le telecamere che tengono d’occhio la zona tra le vie Portici e San Giuseppe.
Da una prima ricostruzione dei fatti, già da venerdì scorso gli occhi elettronici, mirati proprio sull’area del centro dove era in programma l’iniziativa aggregativa allestita senza alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti nel week-end, erano diventati improvvisamente ciechi. In queste ore sono stati svolti dei sopralluoghi e verifiche da parte dei tecnici del Comune e delle ditte specializzate che si occupano delle videosorveglianza, per individuare con certezza le cause del guasto e controllare che non sia stato legato a malfunzionamenti tecnici. È così stato accertato che tutti i problemi, esattamente come avvenuto in passato, si sono verificati a causa dei vandali, che hanno in sostanza tranciato i cavi di collegamento di quattro telecamere, in queste ore rimesse nuovamente in funzione.
Naturalmente si sospetta che, per evitare di essere identificato, tra i manifestanti - alcuni dei quali già destinatari di daspo urbani e fogli di via, poi non rispettati, con conseguenti denunce e segnalazioni alle autorità competenti - ci sia chi ha pensato di oscurare gli occhi elettronici che potevano inquadrarlo. Una trovata che però non ha evitato ad alcuni attivisti di incappare ugualmente in altre grane giudiziarie.
Sono comunque ora in corso gli accertamenti per fare chiarezza sui vandalismi.
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