STUDI
Telefonini fra assoluzioni e raccomandazioni
Un albo di periti scientifici accreditati cui giornalisti o magistrati possano rivolgersi per richiedere chiarimenti o spiegazioni in merito alle complesse problematiche scientifiche. A questo sta lavorando il ministero della Salute.
A spiegare la necessità di un tale Registro è il ministro Beatrice Lorenzin, all’indomani della sentenza del tribunale di Ivrea che ha condannato l’Inail al pagamento di una rendita vitalizia al dipendente di una grande azienda cui è stato diagnosticato un tumore, un neurinoma acustico, per l’uso eccessivo del telefono cellulare.
Il punto è che affrontare questioni scientifiche richiede particolari competenze. E che vent’anni di studi e ricerche non hanno ancora portato nessuna relazione definitiva sul rischio che l’uso eccessivo dei cellulari possa sviluppare tumore al cervello.
Al momento è chiara la posizione della Società di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale: «Non esiste evidenza scientifica di correlazione certa tra esposizione a onde elettromagnetiche a radiofrequenza (cellulare) e il neurinoma del nervo acustico», ma «in ogni caso, gli studi in corso per esposizioni oltre i 20 anni inducono alla prudenza, all’uso moderato del cellulare e possibilmente con gli auricolari».
Se entro il 2017 saranno diffusi i dati dell’Istituto Ramazzini sulle radiazioni a radiofrequenza in uso nel sistema di comunicazione della telefonia cellulare, intanto lo studio torinese Ambrosio e Commodo (gli avvocati dell’uomo che si è ammalato di neurinoma) ha lanciato il sito www.neurinomi.info.
Si tratta di una raccolta di studi scientifici e un decalogo di cautele, come non caricare il cellulare vicino al letto, non fare telefonate lunghe, utilizzare l’auricolare o il viva voce, non usare i telefonini in ospedale e non lasciarli usare ai bambini.
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