L’ALLARME
Tir in panne. Ma è una truffa
Pregiudicato francese s’aggira nel Varesotto gabbando chi è pronto ad aiutarlo: carabinieri sulle sue tracce
L’ultimo colpo, in ordine di tempo, gli è valso 70 euro in contanti. A porgerglieli, come si fa con chi si vuole aiutare col cuore, è stato l’impiegato di una ditta di Giubiano. Lo stesso che, mercoledì 10 febbraio, s’è poi visto costretto a denunciare la truffa ai carabinieri di Varese, i quali, sentito l’identikit e la modalità del raggiro, hanno capito. E hanno mostrato la foto segnaletica del francese di 51 anni, «rossicccio tendente al brizzolato» che s’era presentato martedì 9 febbraio nell’azienda giubianese chiedendo aiuto.
«Ha detto che era camionista, parlava solo francese o tedesco e indossava una tuta della Mercedes con annesso giubbotto impermeabile - ha raccontato il truffato ai carabinieri -. Mi ha chiesto di usare il telefono perché il collega che gli aveva dato il cambio s’era diretto in Svizzera per la consegna ma s’era portato via per sbaglio il suo telefonino e il portafoglio con tutti i soldi e i documenti, rimasti nel cruscotto del Tir. Ovviamente pareva più che sincero».
L’uomo ha in effetti telefonato a un numero estero e ha ripetuto l’operazione dieci minuti dopo la prima chiamata per riferire che il suo collega sarebbe ripassato entro sera a riprenderlo. Lui però era senza soldi e doveva anche pagarsi l’albergo perché era stanco dal viaggio e desiderava riposare.
«Eravamo in tre ad ascoltarlo - ha concluso l’impiegato gabbato - e per la cortesia con la quale si è comportato ci siamo fidati del suo racconto. E quando ci ha chiesto un aiuto, gli ho dato quel che avevo in tasca: 70 euro. Mi ha detto che me li avrebbe restituiti la sera stessa».
Mercoledì mattina, non avendo più ricevuto notizia del camionista, l’impiegato ha provato a fare una ricerca su Internet. E ha scoperto che l’uomo non solo aveva già messo a segno truffe a Lecce - dov’è stato fotosegnalato e rimesso in libertà - ma anche nel Varesotto e che è ricercato dalle forze dell’ordine. Prima di prendersi i 70 euro, infatti, pare che il truffatore francese - che tra gli alias avrebbe anche l’italianissimo nome di Franco - abbia colpito di recente, oltreché in Veneto (a Selva), pure a Castronno, nei giorni scorsi e che s’aggiri ancora impunito nella provincia dei Sette laghi.
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