LA DENUNCIA
Turismo, troppi abusivi
Allarme di Federalberghi: rischio evasione fiscale e lavoro nero, subito nuove regole
«Il sommerso turistico cresce senza sosta ed inquina il mercato». E’ un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Frederick Venturi, presidente di Federalberghi Varese, alla luce del rapporto sul sommerso turistico, realizzato da Federalberghi nazionale con la collaborazione tecnica di Incipit e Inside Airbnb.
La preoccupazione del numero uno degli albergatori varesini ha radici molto concrete. A parlare sono i numeri. Ad agosto 2016, nella provincia di Varese, risultavano disponibili su Airbnb 1.028 alloggi, di cui il 65,76% riferiti ad interi appartamenti, il 78,40% disponibili per più di sei mesi e il 48,15% gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio.
«Si tratta di dati inequivocabili - prosegue Venturi - che smascherano definitivamente le grandi bugie della cosiddetta sharing economy». Secondo il presidente varesino, ad esempio, non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare: «la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb – dice - si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno».
Non solo. Secondo Venturi non è vero che si tratta di attività occasionali: «la maggior parte degli annunci – spiega - si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno. Sono attività economiche a tutti gli effetti - aggiunge - che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi». Infine, secondo il presidente di Federalberghi non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta: «gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto nelle grandi città – sottolinea - e nelle principali località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali».
Ad andarci di mezzo, alla fine, secondo l’albergatore varesino, è il consumatore. «Il consumatore è ingannato due volte – afferma con forza Venturi – Viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela del cliente, dei lavoratori, della collettività e del mercato». Ed è chiaro che l’associazione di categoria varesina non ci sta. Quella di Venturi non è soltanto una denuncia, ma una richiesta specifica al governo. «Chiediamo che vengano definite nuove regole – spiega ancora Venturi - capaci di mettere a fuoco con chiarezza il fenomeno e contrastare gli abusi. Serve poi che l’attività di vigilanza sia esercitata con efficacia. Il nostro impegno - conclude Venturi - è volto a tutelare tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. La nostra associazione mette a disposizione degli organi di vigilanza le liste degli annunci pubblicati sui grandi portali, affinché vengano svolti gli opportuni controlli sulle attività irregolari».
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