L’ACQUISTO
Un sorriso per l’Openjobmetis
Il primo allenamento di Dominique Johnson porta un po’ di ottimismo. Ma il giocatore sarà assente contro Reggio Emilia e Klaipeda
Sorriso aperto, mano calda e tanta voglia di integrarsi nel sistema Varese.
La prima giornata al PalA2A di Dominique Johnson ha portato agli allenamenti biancorossi quella ventata di aria fresca auspicata con l’aggiunta di un volto nuovo all’interno di un gruppo “fiaccato” dalle sconfitte in serie (11 nelle ultime 13 gare).
L’esterno ex Alba Berlino è un giocatore rodato e in forma - già tra i più “sprintosi” della seduta di venerdì 9 dicembre - e anche se la burocrazia lo terrà ai box contro Reggio Emilia, è parso intenzionato a inserirsi in fretta nel gruppo e nei giochi.
Dopo le esecuzioni senza difesa degli schemi - con il vice Stefano Vanoncini a illustargliene i dettagli - Johnson ha preso subito posto sul parquet di Masnago nei 5 contro 5 guidati da Paolo Moretti: prima da guardia, il suo ruolo naturale, nel quintetto delle riserve, e poi da ala piccola in quello dei titolari.
«Il giocatore che ci serviva per garantirci punti e atletismo, ma confidiamo abbia anche doti di leadership per risolvere le situazioni nei momenti importanti - così il coach toscano ne illustra le qualità -. A lui chiediamo di elevare il livello dei compagni: a fianco di un accentratore offensivo come Dominique ci sono elementi che potranno rendere al meglio. Farlo allenare subito con noi è un bene perché al di là dei problemi burocratici potrà fare conoscenza con i compagni e l’ambente».
L’effetto Johnson si potrà infatti misurare soltanto a partire da domenica 18 dicembre, a Trento, quando la guardia statunitense potrà debuttare in maglia biancorossa dopo aver espletato le formalità necessarie per il tesseramento (lunedì 12 dicembre ripartirà per la Germania per ritirare il visto al consolato di Francoforte, dovendo assistere dalla tribuna anche al match di Champions League contro Klaipeda).
Domenica 11 e mercoledì 14 dicembre toccherà ancora a Melvin Johnson, venerdì utilizzato a sprazzi - fuori dei quintetti iniziali nei 5 contro 5 a tutto campo, tenendo sempre “caldo” sulla cyclette il ginocchio sinistro dolorante da 10 giorni - e certamente non nella condizione psicofisica ottimale per rendere al meglio con la fiducia di coach Moretti nei confronti del rookie di VCU che è progressivamente diminuita fino ai 3’42” disputati a Lione nonostante la partenza in quintetto.
«Da qualche partita - dice Moretti - il suo impatto emotivo è progressivamente diminuito: mi prendo le mie responsabilità, perché un allenatore deve mettere sempre i suoi giocatori nelle migliori condizioni per rendere e con lui non mi è riuscito. Resta a nostra disposizione per le prossime due partite, sperando che riesca a darci un impatto mentale più sostanzioso». Concetto che però si può estendere a diversi elementi del gruppo: il contraccolpo psicologico dell’inatteso scivolone nel derby contro Cantù è stata una sorta di assuefazione alla sconfitta, manifestata nell’inespressiva prestazione sul campo di Villeurbanne.
Senza la ventata di aria fresca portata da Dom Johnson, l’Openjobmetis riuscirà a mettere in campo l’atteggiamento aggressivo richiesto da Paolo Moretti per fermare i mitraglieri di Reggio Emilia?
E se l’encefalogramma dovesse restare piatto causando un’ulteriore sconfitta casalinga, si avrà la forza di difendere squadra e soprattutto allenatore da una eventuale e reiterata contestazione da parte del pubblico?
Così come già accaduto prima del derby, nessuno vuole pensare all’ipotesi peggiore, sperando di non farsi “tirare la giacca” dal precipitare degli eventi.
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