IL PROCESSO
Un teste inguaia l'imputato
Omicidio Colombo: Emiliano Cerutti aveva pistola e movente
"Emiliano Cerutti si presentò a casa del mio amico Alessandro con un'arma, una pistola in mano, me lo raccontò lo stesso Alessandro. Cercava la droga, chiedeva dove fosse la sua marijuana, e davanti alla risposta di Alessandro, che non sapeva niente, disse allora so io chi ce l'ha o forse so io dove andare, non ricordo esattamente".
Parole del testimone chiave nell'udienza di mercoledì 3 giugno al processo per l'omicidio di Roberto Colombo, il disabile di 49 anni che abitava nella frazione Cariola di Casalzuigno, sparì di casa a fine settembre 2013 e fu ritrovato cadavere nel bosco poco più di un mese dopo, ucciso a colpi di pistola. Sergio P. ha riportato le parole di un altro amico dei due protagonisti della vicenda, quell'Alessandro che sarà sentito in una prossima udienza, ma la sua testimonianza "indiretta" è già significativa perché l'imputato Emiliano Cerutti, che da sempre si professa innocente, sulla base di questo racconto avrebbe avuto sia una pistola a disposizione sia un movente per usarla, ovvero la sparizione della marijuana che coltivava, forse con Colombo, nei boschi di Cariola.
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