IL DODICESIMO TURNO
Una Rosa da Maynor. E Varese si scopre bella
Espugnato il parquet di Radom e ribaltato il vantaggio degli scontri diretti. I biancorossi trascinati dal play Usa restano aggrappati all'Europa: 61-72
Non saranno tutte Rosa Radom ma Varese rincasa dalla Polonia con una profumatissima sensazione primaverile.
Sarà un caso ma mentre sulla città giardino cade la prima neve dell'anno, Maynor & Soci, pur dovendo fare a meno dell'acciaccato Eyenga, si ricordano dell'inizio stagione e cacciate le ombre complice una partita da dentro (l'Europa) o fuori (subito), ritrovano lo swing. Cioè la fluidità di gioco e di tiro ma anche la voglia di stare basse sulle gambe e di lavorare forte in difesa. Succede a metà del terzo quarto. Varese c'era arrivata faticando e costretta a inseguire le evoluzioni balistiche di Jackson e Witka ma confortata da percentuali dall'arco di tutto rispetto, sin lì fatte marcare da Maynor, Cavaliero e pure da uno spaesato Johnson, oltreché da un Ferrero da incorniciare.
Rientrata dagli spogliatoi sotto di 3 (44-41 per i padroni di casa trascinati da Jackosn, Callahan, Belle e Witka) dopo aver impattato sul 17-17 il secondo periodo, i biancorossi non si sottraggono al botta e risposta che produce pareggio e sorpasso dopo sei minuti. Se a dirigere l'orchestra, concedendo qualche acuto di classe è sempre Eric Maynor, a firmare il +2 (54-56) è Kangur, fino a quel momento al solito volitivo ma poco efficace sui due fronti del campo.
Il Rosa Radom sbanda e Maynor (alla fine 21 punti, 5 assist, 4 rimbalzi, 2 palle recuperate e 3 perse) innesca Anosike a ripetizione finché il divario prende la forma di una forbice aperta: 54-63 e ultimi dieci minuti da giocare. Varese sente d'essere vicina alla fine del digiuno, i polacchi non ci prendono più, affrettando scelte di tiro e scontrandosi con lo strapotere fisico di Anosike (alla fine 10 punti e altrettanti rimbalzi) e Pelle (9 punti e 4 rimbalzi), laddove il conto finale dei rimbalzi sarà a netto favore dei biancorossi (39-30), nonostante qualche sbavatura nei minuti finali. Contenendo il numero dei palloni gettati alle ortiche, non disdegnando la corsa, aumentando i giri alla circolazione perimetrale della palla e aprendosi così la via per il canestro, la truppa di Attilio Caja vola sul 74-61 finale, che non solo la rilancia in chiave Fiba Cup - manifestazione che lo scorso anno la vide finalista - ma lo fa col saldo positivo, visto che i polacchi avevano espugnato Varese con 7 punti di vantaggio (62-69). Non sono tutte Rosa Radom le squadre che Varese dovrà affrontare da qui alla fine della stagione. Ma pur sapendo che una Rosa Radom non fa primavera, godersi il profumo della vittoria proprio mentre a Varese cade la neve, se non è un buon auspicio, è comunque un'ottimo lenitivo per la depressione.
Servizi sulla Prealpina di mercoledì 11 gennaio.
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