Usa 2016
Usa 2016, Sanders contro Clinton: entrambi si dicono inadeguati
Aumentano le tensioni in vista del voto di New York
New York, 8 apr. (askanews) - Con sei vittorie nelle ultime sette votazioni di Bernie Sanders, che ha ridotto il distacco da Hillary Clinton, la campagna elettorale per le primarie del partito democratico si fa sempre più combattuta. Entrambi i candidati sanno che nelle prossime settimane potrebbero cambiare le sorti della loro corsa, soprattutto dopo l'attesissimo voto nello Stato di New York, il prossimo 19 aprile.
Al netto degli insulti, Sanders e Clinton si sono attaccati usando lo stesso tono (acido) e le stesse strategie: entrambi hanno detto che il proprio sfidante non ha le capacità per essere presidente degli Stati Uniti. Ieri sera Sanders ha definito Clinton incapace di guidare il Paese. Clinton ovviamente ha subito contrattaccato, rispondendo con lo stesso argomento: Sanders non ha le carte in regola per sedere alla Casa Bianca. Poi ha definito "stupide" le sue parole.
Ma lo scontro tra i due non è stato archiviato come una qualunque scaramuccia. Perché in molti tra i democratici temono che questa situazione possa spaccare il partito e presentarlo indebolito alla sfida di novembre con i repubblicani. La tensione tra i due è molto alta perché la partita è ancora aperta. Senza contare i super-delegati (che in questo momento propendono per Clinton ma che potrebbero passare dalla parte di Sanders) l'ex first lady ha 1.280 delegati, il senatore del Vermont ne ha 1.030, contro i 2.383 necessari per la nomination.
Con il voto di New York si assegneranno 291 delegati e poi ci saranno altri tre Stati: California, New Jersey e Pennsylvania che Sanders deve conquistare con larga maggioranza per sperare di battere veramente Clinton.
Tornando allo scontro diretto, i sostenitori di Sanders hanno ricordato quanto Clinton sia ipocrita a scandalizzarsi per gli attacchi del senatore liberal. Nelle primarie del 2008 infatti Clinton aveva attaccato Barack Obama usando lo stesso argomento: "Ho una esperienza di una vita che porto all'interno della Casa Bianca. Il senatore Obama ha un discorso fatto nel 2002".
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