Usa
Usa: cattolico, fumatore e amante del golf: chi è John Boehner
Da 1 novembre lascerà il Congresso e la presidenza della Camera
New York, 25 set. (askanews) - Alla fine John Boehner ha ceduto alle pressioni dell'area conservatrice dei repubblicani che da tempo lo tenevano sotto tiro chiedendo le sue dimissioni. Così entro la fine di ottobre il politico 65enne lascerà il suo ruolo di speaker della Camera e anche il suo seggio all'interno del Congresso. Un cambiamento fondamentale all'interno dei repubblicani che arriva in un momento molto difficile, in cui le lotte interne stanno creando molte tensioni proprio quando il Grand Old Party ha il controllo del Congresso con la più ampia maggioranza in 60 anni. E così le lacrime di ieri, alle spalle del Papa che parlava dal podio della Camera, oggi acquistano un senso più chiaro.
Boehner, cattolico dell'Ohio, era entrato per la prima volta a Capitol Hill nel 1990 e da cinque anni ricopre il ruolo di speaker della Camera, passando attraverso tre elezioni, l'ultima avvenuta nel gennaio del 2015. Anni tumultuosi, di lotta tra i repubblicani e l'amministrazione Obama che hanno portato diverse volte alla paralisi delle attività del governo per mancanza di fondi. E proprio adesso, entro il prossimo primo ottobre, c'è un'altra scadenza fondamentale che potrebbe portare a un nuovo shutdown. Boehner lo vorrebbe evitare ma forse sa di non avere la forza per farlo. L'ala conservatrice infatti non vuole sbloccare i fondi se non sarà tolto il denaro previsto per finanziare il Planned Parenthood, un programma per le donne che prevede l'interruzione della gravidanza.
Ma perché la scelta arriva proprio ora? Boehner ha pubblicato una nota per spiegare la sua decisione (una conferenza stampa è attesa alle 13 ora americana, le 19 in Italia). "Era nei miei piani di servire come Speaker della Camera fino alla fine dello scorso anno. Poi per dare continuità ho deciso di restare. Dal mio punto di vista, tuttavia, questa prolungata lotta per la leadership creerebbe danni irreparabili alle istituzioni", ha scritto il repubblicano. Di fatto Boehner aveva deciso di restare dopo che Eric Cantor, che avrebbe dovuto sostituirlo, non era stato rieletto perdendo le primarie del 2014.
Boehner non è certo nuovo alle crisi. Il suo primo mandato come speaker era stato segnato da un conflitto aperto con la Casa Bianca ma anche dalle divisioni interne al partito. Per anni ha cercato di traghettare i repubblicani verso il centro cercando di combattere il Tea Party e le sue spinte conservatrici. Da sempre il politico ha cercato di mettere in evidenza la sua storia politica e personale: un uomo di origini umili cresciuto in un piccolo appartamento di Cincinnati con altri 11 fratelli in una famiglia cattolica. Poi il grande colpo: è riuscito ad arricchirsi fondando una società di marketing, la Nucite Sales, cosa che lo ha spinto verso il partito repubblicano- "Ho scoperto che pagavo più tasse di quanto guadagnassi", ha detto.
Entrato al Congresso nel 1990 ha portato un grande cambiamento all'interno del partito repubblicano, lavorando all'interno del Gang of Seven, un gruppo di politici che ha portato a galla una serie di scandali finanziari a Capitol Hill. Tra i suoi più grandi traguardi (sostiene) la legge firmata da George W. Bush sull'educazione dei bambini, il provvedimento conosciuto come No Child Left Behind. Eletto come leader della minoranza repubblicana alla Camera nel 2007 si è subito guadagnato la reputazione di ottimo mediatore, ma anche di accanito sostenitore dei principi del partito.
Boehner è anche un amante del golf e un accanito fumatore, di Camel, pur avendo ammesso che la sua dipendenza sia un brutto vizio, ma senza mai dare segni di voler smettere. Quando Jay Leno gli ha chiesto quali fossero le sue aspirazioni per il futuro ha detto: "Tagliare l'erba del mio giardino. Bere vino rosso. Fumare sigarette e non togliermi l'idea di diventare presidente degli Stati Uniti".
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