Usa
Usa, fonti: autore credibile, rapporto su Trump e Russia meno
Christopher Steele "uno dei più eminenti esperti Russia" dell'MI6
Londra, 12 gen. (askanews) - L'ex spia britannica che sarebbe l'autore di un esplosivo rapporto su Donald Trump e la Russia gode di un'ottima reputazione, ma i dettagli del rapporto sollevano dubbi, secondo fonti vicine all'intelligence britannica. I media scrivono che il rapporto è stato scritto da Christopher Steele, ex spia dell'MI6 e condirettore di una società di consulenza di Londra, Orbis Business Intelligence. "Conosco queste persone e hanno una buono reputazione, non c'è modo che abbiano inventato il dossier" ha detto una fonte dell'intelligence britannica all'Afp. "Tuttavia non posso dire lo stesso delle loro fonti. Inoltre, il dossier non è credibile perchè non contiene avvertenze sui suoi contenuti", ha aggiunto, la fonte, in riferimento al fatto che gli autori non ammettono i che le loro scoperte potrebbero non essere corrette.
Il Guardian che Steele era "uno dei più eminenti esperti di Russia" all'MI6, aggiungendo che è stato due anni a Mosca nei primi anni Novanta. Il Daily Telegraph scrive che ha lavorato sotto copertura diplomatica all'ambasciata britannica.
"L'idea che il suo lavoro sia un falso o fantasioso non può essere vera, lo nego. Chris è un professionista con molta esperienza e una grande reputazione" ha detto al Guardian un ex funzionario del Foreign Office, amico di Steele. "Non è il tipo di persona che fa girare pettegolezzi. Se scrive qualcosa in un rapporto, significa che è convinto che abbia una credibilità sufficiente perchè valga la pena di considerarlo. Chris è una persona molto lineare. Non sarebbe sopravvissuto con il suo lavoro se fosse stato prono a voli di fantasia o avesse fatto le coste in modo scritto".
Un ex funzionario di intelligence che ora lavora nel settore privato ha detto all'Afp che dietro al rapporto potrebbe esserci un "subappaltatore" russo. Secondo il funzionario Steele ha lavorato con tempi stretti e ha dovuto copiare e incollare brani inviatigli dal collaboratore russo, il che spiegherebbe gli errori di grammatica e di trascrizione contenuti nel testo.
(fonte Afp)
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