LA STAR
Varese, Gabriella Belli nuovo “direttore” di Villa Panza
Un curriculum che ha pochi eguali in Italia: la figura di levatura internazionale che progetterà mostre e attività culturali
Provate a dare un’occhiata ai siti Internet che parlano di lei e resterete senza parole: quanto, per ragioni di spazio, abbiamo riassunto, rappresenta soltanto poche note di un curriculum professionale che ha pochi eguali nel Bel Paese che, secondo i dati Unesco, conserva i due terzi dell’intero patrimonio artistico mondiale.
Gabriella Belli è stata folgorata sulla via di Damasco dell’arte sui banchi di scuola di Trento, città piena di storia e di fascino dove ha poi mosso i primi passi di una carriera folgorante che l’ha portata in tutta Italia e anche all’estero. Da inizio anno è “property manager” di Villa e Collezione Panza, nuova figura che prende il posto di quella di “direttore” e che, come sottolinea il presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano, Marco Magnifico, «affida a una persona di levatura internazionale la responsabilità della progettazione di mostre e attività culturali».
A Trento e Rovereto ha creato letteralmente dal nulla il Mart, divenuto uno musei più importanti d’Europa, a Venezia ha diretto contemporaneamente ben undici sedi museali, da Palazzo Ducale al Correr a Ca’ Rezzonico, con mostre da Segantini a Picasso, a Morandi e ai contemporanei. COSA POSSONO AGGIUNGERE VILLA E COLLEZIONE PANZA AL SUO STRAORDINARIO CURRICULUM?
«Intanto spero di poter dare qualcosa io a Villa e Collezione, che conosco da anni grazie al conte Panza con cui c’era una forte sintonia e con cui ho collaborato in tante occasioni, prima di averne un arricchimento. E poi guardi: ho iniziato a Palazzo delle Albere di Trento, un sito museale che in pratica esisteva solo sulla carta, in un contesto che amo, ma piccolo. Le dimensioni non mi spaventano».
LA SUA BIOGRAFIA DICE CHE S’È TROVATA A LAVORARE NEL MONDO DELL’ARTE APPENA TERMINATI GLI STUDI, NON ANCORA TRENTENNE...
«Mi ritengo una donna fortunata perché mi trovo a fare il mestiere più bello del mondo. Respirare ogni giorno le atmosfere dell’arte, vivere a contatto con un’opera, organizzare mostre ed eventi significa ricevere in cambio un arricchimento spirituale, oltre che culturale, di altissimo valore. Vede, tutti abbiamo bisogno dell’economia, della tecnologia, della scienza, ma solo la cultura umanistica, in qualsiasi forma, è capace di volare più in alto».
LA SUA È UNA GRANDE PROFESSIONE DI FEDE E NON POTREBBE ESSERE ALTRIMENTI, PURE SI HA LA SENSAZIONE CHE DI QUELLA CULTURA ALLA NOSTRA SOCIETÀ SEMBRI IMPORTARE SEMPRE MENO. SBAGLIO?
«Dipende. Certo, per molti è così. A cominciare dalla scuola, dove si fa perché si deve anziché perché si sceglie. Ma certi studi condotti a livello internazionale assicurano che, raggiunta una certa maturità, i giovani si ricredono e cercano l’arte come ambito per dare un senso alla loro vita».
CI REGALI UNA DEFINIZIONE ORIGINALE, TUTTA SUA, DI VILLA PANZA.
«È un luogo di meditazione, uno spazio di riflessione anche esistenziale in un mondo che, viceversa, va troppo di fretta. Con un valore aggiunto rispetto a tanti altri luoghi museali: vi si respira una perfetta corrispondenza tra vita reale e vita creativa. Qui armonia ed equilibrio sono straordinari e qui sta il suo fascino».
ARRIVA IN UN PICCOLO CONTESTO DI UNA PICCOLA PROVINCIA. HA GIÀ ASSICURATO CHE CIÒ NON LA SPAVENTA, SEMMAI LA SPRONA: QUALI NOVITÀ HA IN ANIMO DI PORTARE SUL COLLE DI BIUMO?
«Anzitutto di raccogliere l’eredità lasciata da Anna Bernardini, che qui ha lavorato in modo eccellente sotto tutti i punti di vista. Aggiungono che mi interessa particolarmente il rapporto con la città e il suo territorio, col mondo della scuola, con l’università. So per esperienza che la forza di una istituzione consiste nella sua capacità di affondare le radici là dove sta. Non per un localismo fine a se stesso, ma per diventare più forte e aprirsi al mondo. Non mi chieda, però, quali progetti concreti ho in mente: sono appena arrivata, so di disporre di uno staff, tra l’altro tutto femminile, di sicuro affidamento e di novità parleremo presto».
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