IL SAGGIO
Varese e i suoi «Teatri mai nati»

Gli appassionati di teatro, di Varese, di storia e di querelle culturali non se lo possono perdere. Il volumetto «Varese. I teatri mai nati. I teatri mai risorti» è una accurata e documentata riflessione di Giovanni Zappalà su uno degli argomenti più annosi e dolenti della vita cittadina almeno dal 1953. Ovvero da quando il teatro Sociale di piazza Giovine Italia, una piccola Scala disegnata dall’architetto milanese Ottavio Torelli, fu abbattuto, lasciando un enorme vuoto nella scena varesina, che aveva servito dal 1791 al 1930.
Il tema scelto è l’occasione per Zappalà per ripercorrere le vicende storiche e architettoniche di Varese negli ultimi due secoli, documentando, anche con immagini, la crescita della città intorno alla piazza del Mercato, oggi piazza Repubblica, che ospita dal 2002 il teatro Openjobmetis (o Mario Apollonio come fu battezzato nel 2004) in attesa del nuovo fantomatico teatro di cui si parla da anni.
Ci sono belle fotografie in bianco e nero del mercato coperto, costruito nel 1931 e abbattuto nel 1990 per fare posto a una torre di 15 piani mai edificata, e dove c’è ora appunto l’Apollonio. E ci sono piccole sfaccettature della storia di Varese che è bello scoprire o riscoprire: tipo che il grande monumento ai caduti realizzato dallo scultore di Viggiù Enrico Butti nel 1925 era stato posato in piazza XX Settembre di fronte al Politeama, ed è stato trasferito poi, nel 1940, in quella che era stata piazza Mercato, diventò piazza Impero con la nascita del fascismo ed è oggi piazza Repubblica.
Altro interessante e poco noto materiale fotografico è quello che documenta la costruzione del grande parcheggio interrato in piazza Repubblica nel 1992: si vede l’enorme scavo che lambisce da vicino la Caserma Garibaldi, acquisita dal Comune nel 2009 e oggi chiusa perché pericolante.
Ecco dunque, fino a qui, i teatri mai nati: più di un progetto mai realizzato. Nella seconda parte del libro l’autore si concentra sui teatri mai risorti. In particolare il Ducale: fu allestito nel 1779 nel monastero dei Gerolimini, guarda caso sempre in piazza Repubblica, più o meno dove ora c’è l’edicola, e fu abbattuto nel 1867. Poi Zappalà passa in rassegna e racconta la storia di altri teatri varesini morti e diversamente risorti: il Kursaal, il Politeama, il Lyceum, l’Impero e il Vela. Per terminare con l’Apollonio e pagine che illustrano bandi, progetti e idee per la costruzione di un teatro nuovo. Insomma il passato, il presente e il futuro di una città intorno al luogo primario della sua azione civile. Il teatro.
«Teatri mai nati» di Giovanni Zappalà (Macchione, pagg. 63, 13 euro) - Presentazione con l’autore e un intervento di Bruno Belli giovedì 28 settembre a Varese, biblioteca civica, via Sacco 9, ore 18.
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