MUSICA
Varese e i suoni del mistero
Su YouTube il filmato realizzato da tre giovani varesini che fanno «cantare» il Sacro Monte
«C’è qualcosa di più di quel che si vede quando si sale lungo l’acciottolato del Sacro Monte e ci si ritrova a camminare per le vie del borgo di Santa Maria. Si sente un’idea di Mistero che permea tutto l’ambiente».
Quel Si sente è il punto di partenza d’un progetto che porta la firma di tre giovani varesini, i quali, nel volgere di sei mesi, hanno dato vita a un filmato che è un viaggio di poco meno di tre minuti in quel Mistero affascinante, intriso di fede e storia, che ha la forma di un cammino nella bellezza d’Arte e Natura e la sostanza di un’insolita parafrasi in nota.
Francesco Gemmo (regia, riprese e montaggio), Fabio Sirna (compositore) e Michela Carù (violista e violinista) sono i tre giovani autori di Sacro Monte di Varese-Un paesaggio sonoro, che già dal titolo spiega l’intenzione d’un progetto ambizioso.
«Sentire il Sacro Monte e le sue vibrazioni è innanzitutto una questione di suoni - spiega Francesco Gemmo, laureato in Scienze del Tursimo con la passione per la fotografia e il videomaking -. Lo scorso anno ne abbiamo parlato con Fabio Sinna che è ingegnere del suono oltreché compositore musicale. È proprio lui nel video dà corpo ai suoni di un ambiente straordinario. Per rendere questo breve ma intenso viaggio meno asettico, abbiamo poi deciso di coinvolgere nel progetto anche Michela Carù, che ha cercato e trovato le note che raccontano la presenza umana in questi luoghi con una delicatezza che sfiora l’empatia. Il messaggio vuol essere quello d’incuriosire chi non conosce il Sacro Monte ma anche chi non ha mai pensato di coglierne quest’aspetto musicale».
Il filmato, disponibile su youtube, è frutto della commistione ben bilanciata tra immagini e suoni ricavati dai piccoli rumori e suoni quotidiani - dallo sgocciolio delle fontane, alle voci dei sacromontini campionate al contrario, dalla percussione dell’acciottolato al rintocco delle campane. Questi suoni convertiti in musica diventano la base per le improvvisazioni sulle quattro corde di Michela Carù.
«Pensiamo che questo possa essere il primo passo d’un modo nuovo di promuovere il nostro territorio e l’idea è quello di presentarlo alle istituzioni che lo governano, a cominciare dal Comune di Varese. Se il nostro lavoro dovesse incontrare l’interesse pubblico, a quel punto potremmo pensare di proseguire su questa strada: dalle ville e dai parchi pubblici di Varese al lago, includendo anche sortite tra i luoghi simbolo della provincia, a cominciare dall’Eremo di Santa Caterina del Sasso o del Monastero di Torba. Certo, alle nostre latitudini spesso bistrattate ingiustamente da chi ci abita, non mancano i luoghi permeati di bellezza cui dare voce».
Armati di droni ma anche di utensili musicali e non, l’idea è sempre quella di far risuonare le frequenze di ogni ambiente, sposandole a immagini suggestive, le quali compendino le peculiarità dei luoghi e la loro voce rivelata.
«Per adesso - aggiunge Gemmo - vedremo quale sarà l’impatto mediatico del video: se dovesse avere successo, saremo contenti due volte. La prima per aver contribuito a far conoscere in modo insolito il Sacro Monte. La seconda, perché potremo presentare il nostro progetto anche a livello istituzionale, col conforto dei numeri».
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