SERIE A1
Varese, ecco il canestro australiano
La Pelligra holding conferma la sponsorizzazione triennale, primo passaggio per l’ingresso in società
Ross Pelligra gioca d’anticipo prima dell’assemblea della Pallacanestro Varese indetta per domani, martedì 31 ottobre. Il comunicato ufficiale della Pelligra Holding Italia, la branca “nostrana” della multinazionale australiana con sede a Melbourne, conferma l’operazione a sostegno del club biancorosso: il primo passaggio sarà la sponsorizzazione triennale da 150mila euro (prima fattura già emessa a luglio). «L’erogazione del corrispettivo avverrà nelle prossime ore, compatibilmente con le tempistiche bancarie internazionali».
Si ribadisce anche l’impegno di rispettare il contratto firmato per l’ingresso nel capitale azionario del club: «La Pelligra Holding Italia è orgogliosa di proseguire l’impegno finalizzato al suo ingresso nel capitale, e quindi nella compagine sociale e nella governance di Pallacanestro Varese: l’operazione sarà perfezionata entro il 31 dicembre 2023».
Che era il termine del secondo versamento da un milione, dopo quello analogo previsto entro l’assemblea di domani. Si conferma infine l’interesse per Varese dell’azienda australiana: «La Pelligra Holding Italia ribadisce altresì l’interesse per investire non solo nella Pallacanestro Varese ma anche nel territorio varesino, in particolare nello sport e nelle infrastrutture ad esso connesse».
È il richiamo allo stadio “Franco Ossola” che potrebbe essere l’oggetto principale dell’interesse del Pelligra Group per lo sbarco sotto le Prealpi.
«La Pelligra Holding Italia ringrazia le istituzioni di Varese, i soci e i tifosi per il supporto, la collaborazione e l’entusiasmo con cui stanno accompagnando l’ambizioso progetto» la chiosa finale: è la conferma che la Pallacanestro Varese si aspettava? Sì, ma in parte, in attesa di capire cosa accadrà nell’assemblea in programma domani senza il versamento pattuito per il primo dei due aumenti di capitale previsti. Ma se l’operazione sarà perfezionata egualmente entro il 31 dicembre, sia pure con tempistiche diverse rispetto a quelle pattuite in prima istanza, tutto sarà bene quel che finirà bene. Sempre che finisca bene.
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