INCOLUMITÀ PUBBLICA
Incendi dolosi a Varese: una donna la responsabile
Per il comportamento pericoloso, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere poi sostituita dal ricovero in Psichiatria
Roghi dolosi a Varese, presa la responsabile. La Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP del Tribunale di Varese, nei confronti di una donna resasi responsabile di plurimi episodi di incendio doloso nel quartiere San Fermo, creando un serio pericolo per la pubblica incolumità.
L’ultimo episodio risale al 24 novembre scorso, quando le Volanti della Questura sono intervenute presso un condominio ALER del quartiere San Fermo, in quanto nel locale caldaie era stato attivato un incendio. Le volanti intervenute sul posto rintracciavano una donna che veniva additata dai condomini quale responsabile dell’evento. Era richiesto il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco per domare le fiamme e restituire sicurezza all’edificio.
RESIDENTI ESASPERATI
La donna si era resa responsabile di ulteriori eventi dolosi, generando un alto livello di tensione nel quartiere dove era solita bivaccare, esasperando i residenti e sollecitando ripetuti interventi delle forze dell’ordine. La stessa si era resa responsabile anche di comportamenti molesti e aggressivi, del tutto imprevedibili e immotivati, ai danni degli abitanti del quartiere che frequentavano il parco comunale di via Pergine.
RICOVERO IN PSICHIATRIA
A fronte dei numerosi episodi contestati, dietro richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese, che aveva ravvisato l’alto indice di pericolosità sociale della responsabile delle condotte, il GIP del Tribunale di Varese ha emesso ordinanza di applicazione di ricovero provvisorio presso il servizio psichiatria dell’ospedale di Circolo di Varese.
Il provvedimento era necessario per sottoporre la donna ad un programma di cure nell’ambito del servizio psichiatrico, necessario ad arginare le insane condotte. Nella giornata del 14 dicembre, a seguito di perizie mediche, lo stesso GIP sostituiva la misura del ricovero con la custodia cautelare in carcere, eseguita dalla Polizia di Stato.
© Riproduzione Riservata