A MASNAGO
Varese scopre Bassanini: Costruì palazzi e ideali
Mostra sull’imprenditore edile che rivoluzionò l’urbanistica
Una mostra, un volume e l’inaugurazione di un archivio per raccontare la vita e le opere di un imprenditore edile che ha vissuto da protagonista un capitolo di storia italiana del secolo scorso nel fondamentale rapporto fra architettura, ingegneria, design e imprenditoria. “Antonio Bassanini costruttore del Novecento”, mostra inaugurata oggi pomeriggio, venerdì 10 novembre, al Castello di Masnago (aperta fino al 4 febbraio) alla presenza della figlia Chiara, del sindaco Davide Galimberti e dell’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, è un ulteriore tassello offerto dal Premio Chiara 2023 con cui Varese scopre un’altra pagina della propria storia, rimasta seminascosta forse per la scarsa propensione della città a guardare al passato (utile, in questo senso, la visita guidata per gruppi scolastici: prenotazione all’indirizzo di posta elettronica info@museivarese.it).
Eppure, la città di Varese riveste un ruolo cruciale nella storia di Antonio Bassanini, poiché nel 1938 vi acquistò Villa Adele, a due passi dalla chiesa parrocchiale, che userà durante la guerra come punto di appoggio per sfollare la famiglia e trasferire le attività dell’ufficio. La vicinanza con il confine svizzero gli consentì di organizzare l’espatrio di alcuni ebrei e perseguitati dal regime, attività che dovette essere interrotta a causa della denuncia di una impiegata della ditta.
Cattolico e antifascista, la figura di Bassanini è ancora poco considerata rispetto a quella di architetti e designer perché spesso si privilegiano gli ideatori rispetto ai costruttori, anche se nel caso di Bassanini egli ha ricoperto un ruolo centrale nello sviluppo urbanistico italiano collaborando coi migliori architetti e ingegneri.
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