SERIE D
Varese, verso la separazione
Ciavarrella: «Nessun ribaltone, valutiamo se restare o uscire»
Lo abbiamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi. La resa dei conti è vicina. Nei prossimi giorni, al massimo nelle prossime settimane, il Varese Calcio cambierà ancora una volta assetto. Sempre se avrà ancora ossigeno nei polmoni...
Ormai la convivenza tra la maggioranza e la minoranza è divenuta impossibile, nel bene e nel male: le posizioni sono totalmente divergenti, non esistono i presupposti per proseguire la convivenza nella sede di piazzale De Gasperi. Dopo due mesi di virtuale tregua, anche se il fuoco ha continuato a covare sotto la cenere, le dimissioni rassegnate domenica dal giovane presidente Fabio Baraldi hanno riaperto quelle ferite che non s’erano ancora cicatrizzate. E le polemiche sono tornate a galla, con gli stessi argomenti di prima. Infiammando ancora il dibattito sui social network e nell’epicentro biancorosso di Masnago.
In attesa della convocazione prima del Cda e poi dell’assemblea dei soci (forse oggi stesso saranno comunicate le date), passi ineludibili per provvedere alla sostituzione del massimo dirigente ma non solo, è Gabriele Ciavarrella ad uscire allo scoperto. Dichiarando che né lui né l’altro socio di minoranza Enzo Rosa puntano ad un eventuale ribaltone: «Eravamo pronti nel mese di febbraio - afferma l’ex presidente - quando avevamo il sostegno di alcuni imprenditori. Ma la maggioranza ha presentato un piano nettamente superiore al nostro, dunque...».
La sensazione, al di là di ciò che potranno decidere il vicepresidente Aldo Taddeo e il d.g. Paolo Basile, è che la minoranza potrebbe sfilarsi: «Noi ci siamo - dichiara Ciavarrella - ma soltanto se arriva una persona seria a dare una mano. Ma tocca alla maggioranza andare avanti. Non vogliamo il male di nessuno, auspico che abbiano le soluzioni per risolvere ogni problema. Purtroppo, noi non sappiamo nulla: Taddeo in conferenza stampa ha dichiarato che sono pronti ad andare avanti anche senza più Baraldi, ci piacerebbe sapere come... Siamo all’oscuro di quel che sarà di questa società, non sappiamo che cosa è accaduto negli ultimi due mesi. Faccio fatica a sentirmi partecipe ma il mio nome compare nel “camerale” e sinceramente mi dispiace molto...».
Presto verrà convocata l’assemblea dei soci. «Andremo ad ascoltare le parole che ci diranno, così come abbiamo fatto a febbraio. Ascolteremo, ma speriamo che non sia l’ennesima farsa...».
Ma allora si fa sempre più probabile la vostra uscita di scena? «Se ciò che verrà detto non ci convincerà, così come non ci convinceva che Baraldi venisse a salvare il Varese con 5 milioni di euro, a quel punto valuteremo. In ogni caso: sì, l’opzione di sfilarsi è concreta».
A preoccupare è la situazione debitoria. Martedì la prima squadra si è ritrovata in spogliatoio a Masnago ed ai giocatori sono state date rassicurazioni: il prossimo pagamento dei rimborsi spese è stato promesso per la fine del mese.
Ma nel frattempo le voci non combaciano: dalla maggioranza trapela una cifra da coprire tra i 120 e i 130mila euro, ma la minoranza sospetta che il “buco” sia più ampio. «A questo punto - conclude Ciavarrella - occorrerebbe una due diligence. Ovviamente spero che la maggioranza risolva ogni problema, ma la situazione non è così semplice. Io di sicuro non ho la forza economica per assumermi ogni responsabilità. Condivido la tesi della vostra testata: occorre un imprenditore che comandi con soldi propri».
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