AL TELEFONO
Verbania: «Incidente mortale». È una truffa
Raggirata donna di 78 anni svizzera. Indagini dei carabinieri: arrestato uno dei responsabili
Ha chiamato una settantottenne svizzera spacciandosi per la nipote e le ha detto che il “papà”, figlio dell’anziana, aveva provocato un incidente stradale, investendo e uccidendo un bambino. La conversazione poi proseguiva con una fantomatica poliziotta che le diceva che per evitare che il figlio finisse in carcere, la donna avrebbe dovuto consegnare quanto prima una somma a titolo di risarcimento per l’immaginaria famiglia del bambino deceduto.
Rimanendo sempre in contatto telefonico, la vittima ha raggiunto da sola Cannobio, dove i malviventi le hanno dato appuntamento, portando con sé un sacchetto di colore rosso contenente tutto l’oro che custodiva in casa, oltre un chilogrammo, tra anelli, orecchini e monete d’oro.
Sono arrivate due persone a bordo di un’auto: un giovane che si spacciava per “il maresciallo” e che era colui il quale materialmente prendeva in consegna il sacchetto con il “risarcimento”, e l’autista 54enne, poi identificato e arrestato dai Carabinieri del Nor e del Nucleo Investigativo di Verbania, grazie all’individuazione dell’auto e alla geolocalizzazione del cellulare. Fondamentali sono state le telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali.
L’uomo si trova ai domiciliari, in attesa di essere interrogato dal giudice. Ancora molti gli aspetti da chiarire nelle indagini: l’identità del giovane complice e l’intera struttura organizzata che opera all’estero e che continua a tempestare di chiamate le anziane vittime, in tutto il territorio nazionale e nel vicino Canton Ticino.
In tal senso potranno essere importanti le dichiarazioni dell’arrestato, qualora intenda collaborare.
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