LA PROTESTA
Via i profughi, Corbo si siede a tavola
Il numero di richiedenti asilo sarà dimezzato e il sindaco interrompe lo sciopero della fame
Sono bastati quattro giorni di digiuno per vincere la battaglia. Il sindaco Giovanni Corbo venerdì a pranzo è tornato a sedersi a tavola, con un discreto appetito e con la certezza che presto i profughi presenti a Besnate (oggi sono 32) si dimezzeranno, tornando così in linea con l’accordo Anci-Prefetture che prevede nei Comuni una presenza di richiedenti asilo non superiore a tre ogni mille abitanti. Lo sciopero della fame, proclamato lunedì sera durante l’infuocata assemblea pubblica in sala civica, ha dunque regalato a Corbo non soltanto visibilità sui media nazionali ma anche il raggiungimento in tempi rapidi dell’obiettivo che si era prefissato. Si legge nella nota diramata dal municipio in mattinata: «Abbiamo ricevuto una nota formale da parte della prefettura in cui ci viene comunicato che, entro lunedì prossimo, un numero compreso tra otto e dieci richiedenti asilo ospitati a Besnate saranno collocati in altra struttura e che entro le settimane immediatamente successive saranno collocati in altre strutture gli altri, fino al raggiungimento di 15 ospiti a Besnate. Interrompo, pertanto, al quarto giorno il mio sciopero della fame».
Il sindaco, esponente del Pd, auspica che l’accoglienza avvenga con «una razionale distribuzione sul territorio affiancata a una accurata gestione dei flussi migratori» e ringrazia «le migliaia di persone che in forma pubblica e privata mi hanno manifestato sostegno».
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