SERIE D
«Voglio un Varese più concreto»
La crisi secondo Iacolino: «Restiamo uniti e ne usciremo. Per ora abbiamo pagato care le disattenzioni»
«In tanti anni di carriera non mi era mai accaduto d’incappare in una partenza così brutta».
Salvatore Iacolino prende atto dell’avvio flop del suo Varese, ammette di essere sorpreso, di ritrovarsi «abbacchiato» di fronte a risultati così deludenti.
«Mi girano le scatole - aggiunge - perché sul campo nessuno ci ha mai messi sotto. La squadra corre, lotta, s’impegna, esprime anche un buon gioco. Però commettiamo ingenuità clamorose. E paghiamo».
Dopo la sconfitta di Voghera, la quarta nelle prime sette giornate, il tecnico prova a smaltire la delusione, riordina le idee, fissa la prima priorità: «Rimanere uniti».
Iacolino batte forte su questo tasto.
«Dobbiamo rimanere compatti - ribadisce -, occorre fare quadrato: noi, la società, la tifoseria. Sono certo che ne usciremo, ma sarà possibile farlo solo rimanendo coesi».
I tifosi della curva, al termine del match perso contro l’Oltrepovoghera, hanno contestato la squadra. Anche l’allenatore è finito nel mirino. Gli è stato chiesto un faccia a faccia, che è avvenuto dopo il match.
«Un confronto civile - racconta Iacolino -. Loro non riescono a capire perché non arrivano i risultati, chiedono spiegazioni, ci invitano a mettere sul campo gli attributi. Hanno ragione. Se i risultati sono questi significa che abbiamo dei limiti: ora dobbiamo essere bravi a individuarli e a lavorarci sopra».
La società, intanto, ha ribadito la fiducia nell’allenatore.
«La dirigenza mi è molto vicina, Basile si sta comportando in modo splendido, sa rimanere lucido nelle difficoltà».
Autocritica da parte del mister?
«Il mio errore è stato pensare di poter far giocare sempre bene la squadra, di credere che si poteva vincere facendo costantemente la partita. In realtà bisogna essere più furbi, più pratici. è più facile giocare bene che fare risultato, ve lo assicuro. A questo punto, preferisco qualche mugugno durante la gara e i sorrisi finali per i tre punti piuttosto che qualche applauso nel corso del match e poi l’arrabbiatura per la sconfitta. Dobbiamo essere meno belli e più concreti».
Traduzione: in futuro vedremo un Varese più abbottonato tatticamente (difesa a tre) e più fedele alle convinzioni del suo allenatore per bloccare l’emorragia dei gol subiti.
«Meno estetica, maggiore sostanza» la sintesi del trainer.
La ricetta di Iacolino per rivedere la luce è semplice: «Le disattenzioni che ci hanno fin qui zavorrato devono essere eliminate. Dobbiamo crescere nell’attenzione, nella concentrazione, nella cattiveria agonistica. E metterci più attributi. Serve questo per vincere le partite».
Ultima precisazione: «Dimentichiamoci primo posto, punti da recuperare e tabelle: qui c’è da vivere un passo alla volta, da lottare come leoni in ogni singola partita, senza guardare più in là».
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