IL SUCCESSO
A 15 anni fa il record del mondo di apnea statica
Simone Grasso, da Busto Arsizio ai Mondiali di Atene. Per l’UPnea Training di Solbiate Olona anche due medaglie di bronzo da Marina Olivieri

Un 15enne di Busto Arsizio entra nella leggenda: 5’59” sott’acqua ai Mondiali di apnea indoor di Atene. Con questo tempo, il giovane Simone Grasso non solo centra un risultato straordinario – uno dei migliori crono Juniores mai registrati a livello internazionale – ma soprattutto strappa il titolo al campione uscente Francesco Tovaglieri, concittadino dello stesso Grasso. Una sfida tutta bustocca, dunque, che ha appassionato il mondo dell’apnea fin da inizio marzo, con Grasso che già in allenamento lasciava intuire il potenziale per riscrivere i parametri della sua categoria. E oggi, sotto gli occhi della delegazione italiana e del suo coach Gabriele Satto, quel potenziale si è compiuto.
IL RECORD DEL MONDO
Succede tutto questa mattina, ore 10 di venerdì 23 maggio, dopo una settimana da incorniciare per la scuola UPnea Traning di Solbiate Olona. L’aria è tesa mentre Simone, classe 2010, si prepara all’ultimo tuffo della sua prima esperienza internazionale. Poi si immerge. Un respiro solo, trattenuto per 5 minuti e 59 secondi. Quando riemerge, la conferma del cartellino bianco: il risultato è valido, è già scritto nella pietra. L’Italia applaude. L’apnea mondiale prende nota.
VITTORIA PER UN SECONDO
«È stata una gara tiratissima, decisa all’ultimo secondo in un appassionante testa a testa contro il turco Timur Alp Kuru, che si è infine aggiudicato l’argento con 5’58” – racconta coach Satto –. Simone ha proseguito oltre i 5’30” restando solo contro l’atleta turco; è emerso poco prima di Timur, ma bisogna considerare che si era immerso con qualche secondo di anticipo». Infatti «in un primo momento i risultati sembravano assegnare la vittoria allo sfidante con 6’02” contro il nostro 5’58”. Ma dopo la revisione ufficiale è stato confermato: Timur 5’58“, Simone 5’59”. Un solo secondo ha fatto la differenza».
BUSTOCCO ANCHE IL PRECEDENTE PRIMATO
Questi 5’59“, peraltro, segnano due secondi in più rispetto alla prestazione che, poco più di un mese fa, era valsa a Simone il titolo Juniores agli italiani di Torino. Ma se il peso di quei 5’57” rimaneva confinato “solo” in ambito nazionale, l’esito di oggi consente a Simone di scalzare il campione del mondo Juniores 2024: Francesco Tovaglieri, che l’anno scorso aveva chiuso i mondiali con 5 minuti e 18 secondi, tempo già notevolissimo. E qui, per chi già non lo sapesse, ecco il colpo di scena che un romanziere scarterebbe a priori, per paura di risultare inverosimile: anche Tovaglieri, 3 anni più grande di Simone, viene da Busto Arsizio. Proprio quella coincidenza geografica aveva acceso, negli ultimi dodici mesi, un racconto fatto di soglie, confronti e ispirazioni. Oggi il duello gentile fra i due concittadini giunge a conclusione, in un passaggio di testimone tra due generazioni d’élite.
«LUCIDITÀ E CALMA»
«Simone ha trovato la giusta tensione emotiva – prosegue l’allenatore –. Ha saputo trasformare l’energia della gara in lucidità e calma. È rimasto presente, fino alla fine». Lo stesso Satto, fondatore della scuola UPnea Training di Solbiate Olona, l’aveva affiancato ai nazionali Torino, immergendosi con lui per monitorarne stato fisico e tenuta mentale oltre i 4’30”. Questa volta, però, Simone ha fatto tutto da solo: «A causa del regolamento federale, non ho potuto accompagnare Simone in acqua come suo coach personale, essendo l’assistenza riservata agli accompagnatori ufficiali della Nazionale. Io gli ho solo ricordato, prima dell’ingresso, di gestire ogni momento con consapevolezza. E lui lo ha fatto. Eccome se lo ha fatto».
GLI ALTRI RISULTATI
Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una settimana vissuta ad altissima intensità dal gruppo di Solbiate Olona: il trionfo di Simone nell’apnea statica arriva arriva al termine di quattro giorni eccezionali per la UPnea Training, alla quindicesima edizione del Campionato Mondiale CMAS di Apnea Indoor. Tutto è cominciato martedì 20 maggio, con la dinamica senza attrezzi. Primo tuffo mondiale per Simone: 77 metri, puliti. Nella categoria Master, invece, la castellanzese Marina Olivieri – altra punta di diamante del team UPnea – percorre 64 metri, aprendo con decisione il suo secondo mondiale, dopo che a Belgrado 2024 aveva collezionato sei medaglie. Il ghiaccio è rotto. Il giorno dopo, mercoledì 21, è la volta della dinamica con pinne: Marina vola a 126 metri, guadagnandosi una splendida medaglia di bronzo e sfiorando il suo record personale; Simone si ferma a 111,5 metri, lontano dal podio, ma lasciandosi alle spalle una prova solida, matura, di quelle che costruiscono fiducia per i tuffi futuri. Dopotutto, come precisa Satto: «Nelle gare dinamiche Simone si è fermato esattamente dove avevamo concordato, senza rischi, senza cercare la prestazione in quelle che in questi Mondiali non sono le “sue” gare». Giovedì 22, nella tostissima endurance 8x50m, Marina viene squalificata per un’infrazione involontaria, salvo poi riscattarsi poche ore dopo, con un nuovo podio nell’ambito della 2x50m: terzo posto dietro l’algerina Leila e la tedesca Andrea, le stesse che lei aveva battuto a Belgrado nel 2024.
E infine oggi, venerdì 23, il capolavoro di Simone: 5’59” di apnea statica, chiudendo così la sua prima rassegna mondiale da assoluto protagonista. L’Italia applaude. Busto Arsizio festeggia ancora. E UPnea – ancora una volta – resta sott’acqua, ma con la testa più alta che mai.
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