IL RAFFRONTO
A Busto la mensa scolastica costa di più
Milano la città più conveniente, ma anche Varese è meno cara

Nella loro lettera indirizzata al sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli e all’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana, i rappresentanti dei genitori hanno sottolineato il fatto che le tariffe delle mense scolastiche a Busto Arsizio siano mediamente più alte rispetto a quelle dei comuni limitrofi. «Il costo da voi proposto di 6,30 euro a pasto – ha scritto il coordinamento dei genitori – è decisamente elevato rispetto a comuni come Legnano, Gallarate e Varese, che adottano anche diverse fasce Isee con tetto massimo ben al di sopra degli attuali 6.000 euro».
NUMERI ALLA MANO
In effetti dal confronto con altre città del territorio risulta che, a Busto, questo importante servizio a beneficio delle famiglie sarà più costoso. A fronte dei 6,30 euro (per un solo figlio) annunciati dall’amministrazione in vista del prossimo anno scolastico, bisogna registrare i 5,50 euro di Varese e Gallarate, e i 5,90 di Legnano e Castellanza. Nella città del Palio le polemiche sul caro-mensa erano divampate poco più di 10 anni fa (ai tempi della giunta guidata da Alberto
Centinaio): risalgono infatti al 2013 gli aumenti che avevano messo sul piede di guerra le famiglie. Da allora però la situazione è rimasta sostanzialmente stabile. A Varese e Gallarate, come abbiamo visto, la tariffa ammonta a 5,50, ottanta centesimi in meno rispetto alle rette preannunciate per Busto dall’anno scolastico 2024-25. E sono ancora più basse a Milano (5,33 euro), ma è chiaro che la metropoli possa permettersi economie di scala impensabili in altri comuni. L’enorme numero di fruitori del servizio consente di tenere più bassi i prezzi per l’utenza. Va detto anche che – rispetto a Busto Arsizio – sia Varese che Legnano possono contare su un centro cottura: il che permette di abbattere parzialmente i costi. Nella riunione con i genitori andata in scena ai Molini Marzoli lo scorso 23 aprile, l’assessore Cerana ha d’altra parte spiegato la genesi degli aumenti. Col vecchio appalto (scaduto nell’anno scolastico 2022-2023) un singolo pasto costava al Comune 5,17 euro. Gli adeguamenti Istat hanno fatto salire la cifra prima a 5,45, poi a 5,80 euro. Mentre da quest’anno il costo si è ulteriormente impennato a 6,71 euro (sempre per il Comune). Aumenti che si ripercuotono sulle famiglie. Le quali dall’anno scolastico 2024-2025 (se non subentreranno ribassi e scontistiche) andranno a spendere 6,30 a pasto per un figlio, 12,60 con due figli (+45%), 15,75 euro con tre figli (+81%).
RIVEDERE LE FASCE
Un’altra richiesta dei genitori riguarda le fasce Isee, che al momento mettono sullo stesso piano famiglie con redditi molto diversi. Aspetto, quest’ultimo, evidenziato anche dal consigliere Emanuele Fiore (gruppo misto). Il quale, a proposito della questione mense risponde al sindaco Antonelli, che gli aveva ricordato di essersi astenuto sul bilancio preventivo contenente le nuove tariffe delle mense: «Semplice: nelle relazioni quegli aumenti non erano stati segnalati – sottolinea Fiore -. Votare contro per partito preso non è una mia caratteristica».
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