L’INIZIATIVA
A Busto lo sport non ha età
Corso di ginnastica dolce dedicato agli anziani

Da sempre attento ai risvolti sociali dell’attività sportiva, all’insegna del motto “Sport per tutti”, il Csk (Centro Studi Karate) di Busto Arsizio rilancia il progetto della ginnastica per persone anziane e fragili.
Avviata tredici anni fa col patrocinio dei Servizi sociali, l’iniziativa è ripartita nella nuova sede della società, in via Magenta 86. Già ieri mattina alcune partecipanti (tra le quali un’arzilla signora di 93 anni) hanno svolto gli esercizi sotto la guida dell’istruttrice Michela Bossi.
Basta osservare le attività per qualche minuto, per rendersi conto di quanto queste siano benefiche, per il corpo e per lo spirito. «La socialità è un aspetto fondamentale – conferma Paolo Busacca, direttore tecnico del Csk e cofondatore della società con la moglie Patrizia Taddeo (presidente) -. Per queste signore ritrovarsi, chiacchierare, fare gruppo, ha un valore inestimabile. A cui si aggiungono i benefìci a livello fisico e nella promozione di uno stile di vita sano». L’attività si articola in tre fasi. Si parte con la ginnastica a domicilio, con cui si mette in atto un processo di riattivazione motoria; si passa poi alla ginnastica in microgruppo, nella sede della società, grazie alla quale l’anziano prosegue il percorso motorio e si riallaccia alla vita sociale, per poi concludere (quando possibile) con l’inserimento in un gruppo di ginnastica dolce, adatta all’età e alla situazione motoria della persona. Eccellenti i risultati ottenuti negli scorsi anni: il 90 per cento degli anziani seguiti ha evidenziato un successo nel recupero funzionale. L’amministrazione comunale segue con attenzione l’iniziativa, come conferma la presenza dell’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni alla presentazione ufficiale del progetto: «Stiamo iniziando una collaborazione col Csk, che già da anni è impegnato nel progetto della ginnastica dolce per persone non più giovani. La nostra volontà – rivela Reguzzoni – è quella di ampliare il bacino d’utenza fino a includere gli anziani che hanno difficoltà economiche. Bisogna considerare che queste persone vengono da due anni pesanti di isolamento e sostanziale inattività. Questo è un momento di riattivazione motoria e di ripresa della socialità. In futuro porteremo queste iniziative anche in altre sedi, come i centri sociali per anziani».
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