AGRICOLTURA
È l’anno del mirtillo varesino
Il caldo regala uno splendido raccolto dai laghi alla pianura. In due decenni il balzo delle superfici dedicate: si aprono nuove fette di mercato

Una coltivazione di nicchia, ma che dà grandi soddisfazioni ai produttori e al palato dei consumatori. La provincia di Varese si conferma sempre più un territorio adatto al mirtillo. Se una volta il frutto violaceo si poteva praticamente raccogliere soltanto andando in montagna, negli ultimi anni molti imprenditori agricoli hanno pensato di provare a trapiantarlo anche a quote collinari. L’esperimento ha funzionato, tant’è che gli ettari coltivati nel Varesotto sono quasi triplicati in vent’anni.
E quest’anno si preannuncia una stagione decisamente buona: grazie al caldo di giugno, i frutti hanno anticipato la loro maturazione e sono pronti per i dessert estivi.
Che sia un’annata positiva lo confermano anche da Coldiretti Varese, da dove parlano di una «filiera in crescita per un frutto buono, succoso e di buona pezzatura». Negli ultimi due decenni, la nostra provincia ha visto una diffusione «esponenziale di questa coltivazione, grazie a un clima favorevole e a terreni ideali».
Tra le zone più vocate, ci sono il Basso Varesotto e le aree lacustri, dove le coltivazioni - alcune recenti, altre consolidate - stanno dando ottimi risultati. A confermarlo è Elena Zibetti, imprenditrice agricola associata alla Coldiretti varesina, che da dieci anni coltiva mirtilli.
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