META VICINA
A Roma in bici: i ragazzi di Busto arrivano nella Capitale
Hanno pedalato tra le 4 e le 6 ore per nove giorni. L’obiettivo del viaggio è il Giubileo dei giovani

La meta è vicina: oggi, martedì 29 luglio, pranzeranno a Roma i 39 ragazzi di Busto Arsizio partiti in bici nove giorni fa. Sì, nove giorni a pedalare tra Nord e Centro Italia. Ma se l’incredibile viaggio è agli sgoccioli, il Giubileo dei giovani deve ancora cominciare: una settimana di incontri e celebrazioni che si concluderà domenica 3 agosto con la Messa presieduta da papa Leone XIV.
PEDALANDO VERSO ROMA
Guidati da don Gabriele Bof e don Paolo Boldrini – coadiutori rispettivamente di Sant’Edoardo e di Sacconago – i giovanissimi ciclisti hanno macinato chilometri come grani di un rosario, raggiungendo lunedì Civitavecchia dopo essere passati per Pavia, Fidenza, Modena, Vergato, Montecatini, Livorno, Follonica e Albinia. Quelli partiti domenica 20 luglio da piazza Mercato sono ragazzi di ogni parrocchia di Busto – dagli studenti di terza superiore fino ai 25enni –, e da quel mattino di nove giorni fa ne hanno passate tante: ogni giorno sveglia alle 5.30, colazione e preghiera, poi in sella alle 7.30, per raggiungere entro l’ora di pranzo la parrocchia ospitante e passare il pomeriggio tra Messa, riposo e risate, fino alla Compieta del dopocena. Ogni giorno la stessa routine, con 4 o 6 ore quotidiane a pedalare, ma l’avventura è stata sempre diversa: dai 100 chilometri percorsi lunedì scorso, tra Pavia e Fidenza, alla pioggia e le gomme bucate del 28 luglio, giusto prima di vedere Civitavecchia. Tra i momenti più memorabili, don Gabriele racconta del tratto sugli Appennini, fra Modena e Montecatini, affrontato da martedì 22 a giovedì 24: ancora vivida negli occhi del sacerdote l’immagine di chi, più allenato, sceglie di restare in fondo al gruppo per aiutare i compagni durante i «quasi 50 chilometri di salita, passando da 53 a 810 metri sul livello del mare». E a proposito di mare, come dimenticare l’apparizione del Tirreno, venerdì 25, a coronamento dell’approssimarsi a Livorno? «Tornare a vedere l’orizzonte non è una cosa scontata – commenta Bof –. E dopo il lungo rettilineo della via Emilia, i saliscendi dell’Aurelia sono stati una bellezza». E se dopo tutti questi giorni di viaggio «la fatica diventa anche mentale», don Gabriele sottolinea che «sono gli stessi ragazzi a riconoscere il valore di questa esperienza», dimostrandosi non solo «disposti al sacrificio e a volersi bene», ma soprattutto «in grado di apprezzare le piccole cose», come il pranzo che li attende a ogni tappa, preparato dai due cuochi che, alla mattina, anticipano in auto il loro arrivo.
I PIÙ NUMEROSI DELLA DIOCESI DI MILANO
E finalmente c’è Roma ad attendere la comitiva, «col desiderio di arrivare in bici proprio in piazza San Pietro», dichiara don Gabriele. Nella capitale, i giovani ciclisti troveranno il resto dei pellegrini bustesi – in arrivo in treno e in auto – mentre a don Gabriele e don Paolo si aggiungeranno don Matteo Resteghini (coadiutore di San Giovanni, nonché vicario della pastorale giovanile del decanato di Busto), don Fabio Ercoli (San Michele) e fra’ Sandro Audagna (rione dei Frati): in totale 187 tra ragazzi, educatori e coadiutori, per formare il gruppo più numeroso di tutta la diocesi di Milano in questo contesto. I sette giorni che seguiranno li vedranno innanzitutto passare dalla Porta Santa, e poi unirsi il 1° agosto alla festa degli ambrosiani a San Paolo Fuori le Mura. Ma l’attesa più grande è per la veglia mondiale a Tor Vergata, nella notte tra il 2 e il 3 agosto, organizzata in memoria della veglia del 2000 con Giovanni Paolo II. E infine, il mattino seguente, sarà la Messa celebrata da papa Leone XIV a concludere il Giubileo dei giovani.
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