APPELLO
«A Saronno abbiamo paura». L’allarme dei commercianti
Intervento del presidente di Confcommercio dopo il servizio di “Striscia la Notizia”. Chiesta più sicurezza. «Polfer in stazione»

La microcriminalità in provincia di Varese sta causando non poche preoccupazioni: sono sempre più numerosi i cittadini che chiedono l’intervento delle istituzioni. «A Saronno abbiamo paura. Il problema della sicurezza in città non può più essere rimandato: bisogna intervenire subito» Questo l’appello del presidente di Confcommercio Saronno, Andrea Busnelli, dopo il servizio di “Striscia la notizia” andato in onda martedì 28 maggio. «Le immagini confermano quanto abbiamo ripetutamente denunciato».
Borseggi, spaccio di droga e prostituzione. Il tutto alla luce del sole, a qualsiasi ora del giorno. Il servizio di “Striscia la notizia” e il racconto dell’inviato Max Laudadio parlano chiaro: a Saronno la microcriminalità dilaga, le baby gang rappresentano una allarmante realtà. A partire proprio dalle immagini mostrate in televisione, Confcommercio Ascom Saronno rilancia l’allarme. «Il problema della sicurezza in città, in particolare nella zona della stazione centrale, più volte segnalato dalla nostra associazione alle istituzioni competenti, ha ormai oltrepassato i limiti. Il servizio di “Striscia la notizia” non è altro che una conferma di quanto abbiamo ripetutamente denunciato: la situazione sta diventando invivibile. La gente ha paura, la stessa paura vissuta ogni giorno da chi lavora nelle attività commerciali dell’area intorno a piazza Cadorna e in altre zone del centro abitato».
L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI
Il presidente Busnelli insiste: «Le istituzioni devono intervenire a tutela della cittadinanza e degli imprenditori che la Confcommercio Saronno rappresenta. Ed è necessario che lo facciano ora con interventi risolutivi. In base a quanto afferma il sindaco Augusto Airoldi, sono già in atto potenziamenti della polizia locale. Ma evidentemente non bastano. Invitiamo pertanto tutti gli organi competenti a valutare con molta attenzione questo problema, convocando al più presto il tavolo della sicurezza annunciato dalla Prefettura di Varese».
La stessa Prefettura alla quale si è rivolto Max Laudadio in chiusura del suo reportage. «L’obiettivo», conferma l’inviato di Striscia, «è che la situazione venga affrontata con determinazione e senza perdere altro tempo. La richiesta dei commercianti che si aggiunge alla nostra, non può che contribuire a tenere alto il livello di attenzione dell’opinione pubblica, con lo scopo di ottenere le necessarie azioni concrete utili a contrastare il dilagare della microcriminalità che a Saronno ha oltrepassato ogni soglia di allarme».
«SERVE IL PRESIDIO DELLA POLIZIA FERROVIARIA»
Busnelli ripropone anche la richiesta di un presidio della Polfer nello scalo ferroviario. «Stiamo parlando di una delle prime cinque stazioni lombarde come numero di treni in transito e non dimentichiamoci che gran parte dei reati avvengono all’interno di quella che sarebbe l’area di competenza della polizia ferroviaria».
Anche Rudy Collini, presidente di Confcommercio Uniascom provincia di Varese, interviene sulla questione. «Siamo a conoscenza dei problemi di organico delle forze dell’ordine e, nel ringraziarli comunque del loro impegno e della loro attenzione nei nostri confronti, rinnovo la disponibilità alla collaborazione da parte dei commercianti che rappresentiamo. Noi negozianti siamo le sentinelle sul territorio, una presenza che opportunamente coordinata può davvero essere utile a contrastare l’escalation degli episodi di microcriminalità. Dobbiamo arrivare a rendere vivibile e perciò frequentabile da tutti l’area della stazione che, non dimentichiamolo, oltre ad essere in pieno centro cittadino, è uno snodo ferroviario di primaria importanza per il traffico su rotaia regionale e, per questa ragione, merita una attenzione particolare».
L’ultima battuta è ancora del presidente Busnelli: «Abbiamo già informato la nostra Confcommercio regionale che, a sua volta, interverrà concretamente per supportarci e sensibilizzare le autorità all’ormai invivibile problema della sicurezza a Saronno».
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