IL PROCESSO
«Abusi sulla cugina al mare»: condannato
Un anno e 4 mesi al 24enne che ha risarcito la ragazza e fatto una donazione al centro antiviolenza, negando però le accuse

Durante le vacanze all’estero con i nonni avrebbe abusato della cugina di sei anni più giovane.
Per questo un ragazzo di 24 anni è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, subordinata alla partecipazione a uno specifico percorso di recupero. Il reato contestato era quello di violenza sessuale.
RISARCIMENTO E DONAZIONE
Una pena mite, quella emessa al termine del processo con rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Varese Anna Giorgetti, che ha riconosciuto il caso come “di minore gravità”. Il giovane, inoltre, ha beneficiato di un ulteriore sconto per aver risarcito la cugina, non solo con una sostanziosa somma di denaro a suo favore ma anche con una donazione al centro antiviolenza (Eos) a cui si era rivolta la ragazza, oggi diciottenne, per farsi aiutare dopo gli abusi denunciati. Abusi che l’imputato (difeso dall’avvocato Paolo Bossi) ha sempre negato di aver commesso. Da qui la richiesta di assoluzione, che non è però stata accolta dal gup.
Il processo s’è svolto a Varese perché, in base all’articolo 10 del Codice di procedura penale, se il presunto reato è stato «commesso interamente all’estero» la competenza è del Tribunale della città di residenza (il 24enne vive nel Varesotto).
LE VACANZE A CASA DEI NONNI
Secondo quanto denunciato dalla ragazza - assistita dall’avvocato Chiara Di Giovanni, non s’è costituita parte civile avendo già ricevuto l’indennizzo richiesto - gli episodi incriminati sarebbero avvenuti durante due vacanze al mare, all’interno della casa in cui i nonni portavano tutti i nipoti. Tra il 2017 e il 2019, mentre erano soli in camera, il cugino l’avrebbe toccata più di una volta nelle parti intime. Comportamenti che l’adolescente non percepì subito come illeciti; ma dopo essersi confrontata con una psicologa e un’amica, si rese conto di essere stata vittima di un reato. E decise di rivolgersi ai carabinieri di Varese e al centro antiviolenza.
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