Da Acli Varese 5mila euro al Nil
Garantirà aiuto per il reinserimento di decine di persone fragili in cerca di lavoro

Acli Varese ha donato 5 mila euro al Nil, il Nucleo di Inserimento Lavorativo del Comune di Varese – di cui è responsabile Simone Salvatelli che ogni anno accompagna circa 120 persone fragili, segnalate dai servizi sociali, dal Sert, o da altri servizi, nella ricerca di un lavoro e nello svolgimento di tirocini in azienda (esperienze che possono trasformarsi in occupazioni più stabili). La donazione delle Acli consentirà di sostenere per un mese le attività del Nil.
«Vista la nostra attenzione verso le persone più fragili, abbiamo deciso, in occasione delle scorse festività natalizie, di promuovere una raccolta fondi per attivare tirocini lavorativi attraverso il Nil - spiega Filippo Cardaci, presidente delle Acli Provinciali - La campagna si è aperta il 15 dicembre e si è protratta fino a febbraio. In particolare, 2 mila euro sono stati raccolti dalla Tombolata annuale organizzata con le Alci Provinciali, il Circolo Prendiamoci Cura e Varese Centro. La presidenza di Acli ha devoluto 2 mila euro. Si tratta di un segno di attenzione verso le persone più vulnerabili, quelle che hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. E’ una piccola cosa, ma speriamo che questo seme possa germogliare creando altre sinergie e fiorire in qualcosa di grande».
Come spiegato dall’operatrice del Nil Miriam Dal Forno, le persone seguite dal nucleo sono nella maggior parte dei casi over 40, in gran parte di età compresa tra i 50 e i 60, che è la più difficile per il reinserimento lavorativo. Vi sono anche invalidi civili o con fragilità psicologiche. L’accesso al Nil avviene solo su segnalazione dei servizi sociali, non c’è uno sportello aperto al cittadino.
«Quello delle Acli è un grande gesto, che dimostra la capacità di leggere i bisogni dei territori - ha detto l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari -. Il percorso svolto dal Nil, volto ad accompagnare la persone in un percorso di autonomia, si inserisce in una logica che non è di assistenzialismo, ma che è tesa a fornire alle persone gli strumenti per rimettersi in piedi, ritrovando una propria dignità. Un lavoro che non è facile fare oggi, soprattutto con i tagli subiti dagli enti locali, e che ci fa apprezzare ancora di più il gesto di solidarietà di Acli, nella speranza che altri vogliano seguirne l’esempio».
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