IL FUNERALE
Addio a Caironi, Legnano si ferma
In una chiesa dei Santi Martiri gremitissima il commosso omaggio al “padre” della Famiglia Legnanese

Non è difficile immaginare come si sarebbe sentito, di fronte all’ultimo, grande omaggio che l’intera città gli ha tributato: l’emozione gli avrebbe serrato la gola e i suoi occhi chiari, sino all’ultimo capaci di esprimere forse più delle parole, si sarebbero velati di lacrime. Luigi Caironi ha ricevuto la conferma più bella: quella di aver lasciato un segno importante e indelebile nella storia e nel cuore della sua Legnano. Quella città di cui si sentiva figlio e, forse, anche un po’ padre, e per la quale si è speso finché le forze glielo hanno consentito, si è fermata per salutarlo.
Dalla Famiglia Legnanese (“la mia seconda famiglia”, era solito ripetere) al Comune, dal mondo del Palio a quello delle associazioni di categoria, dal volontariato alla sanità, senza dimenticare le forze dell’ordine, il mondo della scuola e dello sport: c’erano proprio tutti, nella chiesa del Santo Redentore, dove il feretro è giunto alle 15, direttamente dalla sede della Famiglia Legnanese, che in mattinata aveva accolto la camera ardente.
«Uomo poliedrico, propositivo, incalzante. Per Legnano è stato più che un semplice cittadino», ha sottolineato il prevosto, monsignor Angelo Cairati, indicando nella solidarietà e nella forza (“Ha portato dentro di sé il dolore per la prematura perdita di Carlo, il suo unico figlio e credo non ci sia dolore più grande per un genitore che sopravvivere ai propri figli”), le doti più belle di Luigi Caironi.
Servizio completo sulla Prealpina di venerdì 17 febbraio
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