INCIDENTE IN PEDEMONTANA
«Ci vediamo all’arrivo». Poi la tragedia
Bandiere a mezz’asta a Cazzago per la morte della maestra Domenica Russo

Bandiere a mezz'asta in municipio a Cazzago Brabbia in segno di lutto dopo l'incidente in Pedemontana e la morte della maestra Domenica Russo. La scuola oggi, martedì 20 maggio, è regolarmente aperta e le lezioni proseguono nella massima discrezione per non turbare i bambini che stanno affrontando il trauma.
Un giorno di dolore e silenzio nel paese: «Abbiamo la pelle d'oca pensando a quello che è successo - dicono in piazza Libertà, su cui si affacciano sia la scuola sia il municipio -. Per un piccolo paese come il nostro è una tragedia devastante. Le famiglie sono sconvolte per la scomparsa della docente e hanno avuto tanta paura per le condizioni dei bambini, per fortuna fuori pericolo».
IL CORDOGLIO DI GIORGETTI
«Ho appreso con commozione e dolore dell’incidente che ha coinvolto la scolaresca del plesso “Pascoli”, la mia scuola da bambino. Una tragedia per il nostro piccolo paese dove ci conosciamo tutti. Esprimo le mie condoglianze alla famiglia della maestra deceduta e sono vicino a tutte le maestre e alle famiglie dei piccoli scolari». Parole del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, da sempre legato al suo paese natale dove ancora oggi risiede quando è lontano da Roma. Poco meno di 800 abitanti: il regno delle ghiacciaie, delle stradine tortuose fino al lago, dei pescatori da generazioni, ora precipitato in un incubo: l’incubo di tutti i genitori che salutano i piccoli alla partenza della gita, pronti a riabbracciarli al ritorno per ascoltare i loro racconti sui posti visitati.
LO STRAZIO
Così doveva andare anche ieri: dopo il viaggio d’istruzione a Como, al museo di Grandate, la scolaresca si è divisa sui due bus. «Ci vediamo all’arrivo», le parole scambiate dalle insegnanti con un sorriso. Difficile spiegare a dei bambini quello che è successo poco dopo: difficile dire che la maestra di quinta, Domenica Russo, 43 anni appena, non c’è più. Portata via in un attimo mentre era seduta sul posto dell’accompagnatore, quello occupato spesso dalle docenti, accanto all’autista, per dare indicazioni sul programma e stare vicino a chi soffre il viaggio. Un trauma enorme per gli alunni. Una prova di grande condivisione è arrivata già ieri dopo che la notizia è piombata come un macigno nel piccolo centro: i genitori si sono radunati davanti alla scuola, in piazza Libertà, proprio accanto al municipio, tra un silenzio irreale e la ricerca di informazioni. Perché non era ancora chiaro che cosa fosse successo e se ci fossero altri feriti gravi in una scena così devastante. Il dolore per la scomparsa di una maestra amatissima, madre di una ragazzina, originaria di Napoli ma residente da circa vent’anni a Sesto Calende, si è sommato allo sgomento per l’incertezza sulle condizioni dei piccoli. «Speriamo stiamo bene, speriamo stiano bene. Abbiamo perso una collega fantastica», il ricordo delle altre maestre.
L’AIUTO RECIPROCO
Nelle ore, arrivano nello spiazzo anche amici e residenti, per chiedere come poter essere utili, come dare una mano. «Siamo legatissimi alla scuola», dicono. Le informazioni sono state tempestive grazie alla dirigente che ha aggiornato i genitori su chat e registro elettronico, spiegando dove trovarsi, nel punto di raccolta a Lomazzo, o negli ospedali fra Varesotto e Alto Milanese dove sono stati smistati i bambini feriti, per riportarli a casa o seguire le indicazioni mediche. Nessuno è grave. Sul posto, dopo la partenza di mamme e papà, sono rimasti fino alle 19.30 circa i colleghi e anche tanti cazzaghesi, compreso il vicesindaco. «Dobbiamo essere forti per loro, dobbiamo aiutarli», le parole pronunciate mentre cala il sole sul giorno più duro per Cazzago.
© Riproduzione Riservata