VARESE
Addio a Ciro Grassia
Morto a 53 anni l’ex assessore. Lascia quattro figli

Era ricoverato in ospedale da tre mesi a causa del Coronavirus e oggi, martedì 18 maggio, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire: Ciro Grassia non ce l’ha fatta. Di professione commercialista, ex assessore al Bilancio nella giunta di Attilio Fontana sindaco, aveva compiuto 53 anni appena tre giorni fa, lo scorso 15 maggio. Grassia lascia quattro figli.
«Una perdita incredibile per tutti. Lo conosco da vent’anni, da quando sono entrata in Forza Italia e lui era il responsabile del gruppo dei giovani – lo ricorda l’amica e collega di partito Stefania Cipolat -. Ci ha conquistati con il suo entusiasmo e la grande capacità di comunicare, facendoci avvicinare alla vita amministrativa con passione». Perché svestiti i panni formali da assessore, Grassia era uomo “di gazebo” «e portava avanti con fervore il movimento. Era amico di tutti».
Un affetto che la città di Varese gli aveva fatto sentire qualche giorno fa, in occasione del suo compleanno.
«Poteva vedere il tablet - continua - e così abbiamo scritto un post che è stato condiviso da decine di persone. Volevamo che gli giungesse questo affetto e che potesse rendersi conto della forza che tutta la città gli stava mandando».
Nato a Napoli, Grassia si era laureato in Economia e aveva poi intrapreso la carriera di commercialista e revisore dei conti. Competenze che, una volta approdato a Varese, aveva messo a disposizione della politica e dell’amministrazione ma anche dello sport, come dimostra la sua apprezzatissima attività nel consiglio direttivo della Robur et Fides.
Prima in Forza Italia, poi nel Popolo della Libertà, Grassia è stato assessore nella prima giunta guidata da Attilio Fontana e poi consigliere comunale a Palazzo Estense fino alle scorse elezioni, dove si era avvicinato alla Lega Civica. Si era poi allontanato dalla vita politica per stare vicino ai figli dopo la scomparsa prematura della moglie Rita Ugga, nel 2017.
«È a loro che ora va tutto il nostro affetto - dice anche il consigliere regionale Giacomo Cosentino, che con Grassia ha condiviso per cinque anni i banchi del consiglio comunale -. Un padre affettuoso e premuroso. Anche se a volte abbiamo discusso, c’è sempre stato rispetto reciproco, sia umano che politico. Era una persona buona che negli ultimi anni ha dovuto crescere da solo i suoi quattro figli perché aveva perso la moglie a causa di un cancro. Mi dispiace davvero tanto. Fai buon viaggio, Ciro, e riabbraccia tua moglie».
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