IL LUTTO
Addio a Lilli Carati
L'attrice varesina s'è spenta nella notte fra lunedì 20 e martedì 21 ottobre: icona sexy e anima tormentata, era malata da tempo

Se n'è andata via a neppure un mese dal suo cinquantottesimo compleanno.
Lilli Carati, al secolo Ileana Caravati, varesina, figlia di magliai ambulanti, modella (fu finalista di Miss Italia nel 1974), attrice, donna da sogno, incubi inclusi, ha chiuso gli occhi per sempre nella notte fra lunedì 20 e martedì 21 ottobre.
Dopo una vita intensa, travagliata, affrontata col piglio delle Donne con la D maiuscola, Ileana è uscita da una scena che l'ha vista protagonista: ha recitato sotto la direzione dei grandi registi italiani degli anni Settanta e Ottanta, da Lina Wertmüller (La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, 1977) a Pasquale Festa Campanile (Il corpo della ragassa, 1979), passando per Aristide Massaccesi, ovvero Joe D'Amato (Il piacere, Voglia di guardare, Lussuria e l'Alcova), ha marchiato con la sua tormentatissima bellezza la storia della commedia sexy all'italiana, s'è inabissata nella prima pornografia made in Italy (con partner quali Rocco Siffredi e registi quali Giorgio Grand), ha estasiato tra il 1976 e il 1977 voyeur carbonari e incalliti adolescenti dell'Italia cattopuritana con apparizioni su Playboy e Playmen, ha attraversato a piedi l'inferno dell'alienazione della cocaina e dell'eroina, è stata ospite di carceri e trasmissioni Rai, di comunità (di cui è stata anche operatrice volontaria, cioè angelo) e di salotti, di ospedali e di convegni senza mai cambiare faccia, guardando dritto il mondo e i suoi strani abitanti col nero appuntito di occhi infiniti. Forse troppo vera per dilatare il proprio successo oltre l'effimero delle celebrazioni altrui.
I funerali si terranno mercoledì 22 ottobre, alle ore 14.30, nella chiesa di San Paolo, a Induno Olona, dove Lilli ha vissuto per anni, prima di trasferirsi a Varese, la sua città.
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